Sonno e stanchezza sono tra i nemici più subdoli per chi guida; si stima che tra il 15 e il 40 per cento degli incidenti più gravi sia imputabile a queste cause spesso associate ad alcolici, medicinali, pasti abbondanti. Vengono attribuite al sonno gran parte delle uscite di strada, sia in rettilineo sia in curva, non determinate da eccessiva velocità o dalla necessità di evitare un ostacolo. Al sonno è ascrivibile anche la maggior parte dei tamponamenti violenti non dovuti a cause identificabili e senza traccia di frenata.
Ed ecco che agli autotrasportatori la campagna “Pace e amore non hanno misura”, promossa dall’Osservatorio regionale per l’educazione stradale e la sicurezza insieme a Inail e Provincia di Modena, offre una serie di consigli utili per valutare le situazioni di rischio e per evitarle.
Semaforo rosso, quindi, per alcolici, stupefacenti, pranzi abbondanti, il sole abbagliante, la temperatura troppo alta nell’abitacolo, così come l’eccesso di volume sonoro della musica. Attenzione ai segni premonitori: il colpo di sonno è in arrivo quando si hanno difficoltà nella messa a fuoco della visione, quando si ondeggia tra le corsie e si ritarda a riassumere la posizione corretta, quando è difficile tenere sollevata la testa, quando non si riesce a mantenere una velocità costante e adeguata alle circostanze, quando non si ricorda che cosa è successo nei due minuti precedenti, come il contenuto del cartello appena oltrepassato o il tipo di veicolo incrociato.
In questi casi è inutile rimpinzarsi di caffè o bagnarsi il viso (gli effetti sono di breve durata), fumare o alzare lo stereo. Anzi, può procurare un affaticamento sensoriale che peggiora la situazione; meglio una stazione radio che alterni musica, dialoghi e notiziari.
Riposarsi per almeno un quarto d’ora, prendere una boccata d’aria fresca, sgranchire le gambe sono le cose da fare in questi casi. Quando poi i segnali premonitori continuano, allora è meglio dormire per almeno mezz’ora. Per poi ripartire con il semaforo verde.
«Non bisogna pretendere troppo da se stessi – sono i consigli dell’Osservatorio – perché il sonno prende all’improvviso, al di fuori di ogni possibilità di controllo. Oltre un certo limite nessuno può andare, presumendo di poter svolgere con la necessaria attenzione un compito delicato come la guida di un veicolo».