Da sabato 12 luglio sull’Appennino modenese parte il servizio di avvistamento per la prevenzione degli incendi boschivi che si svolge tutti i fine settimana fino al 7 settembre impegnando complessivamente circa 200 volontari. Il servizio, infatti, è coordinato dalla Provincia di Modena in collaborazione con il Corpo forestale dello Stato, la Consulta provinciale del volontariato per la protezione civile e le Guardie ecologiche volontarie.
«Raccomandiamo la massima cautela a tutti – afferma l’assessore provinciale all’Ambiente Alberto Caldana – ma in particolare a chi frequenta le zone montane dove basta davvero poco per provocare un incendio. In attesa che la Regione proclami lo “stato di grave pericolosità”, nella fase di cosiddetta “attenzione” abbiamo comunque attivato la vigilanza che, già potenziata lo scorso anno, prevede anche un servizio mobile oltre ai sette punti di avvistamento fissi».
Per le segnalazioni di avvistamenti di un incendio sono attivi 24 ore su 24 i numeri telefonici 1515 della Forestale e 115 dei Vigili del Fuoco: è importante fornire informazioni il più possibile precise rispetto alla localizzazione.
Lo scorso anno gli incendi nel periodo estivo sono stati una ventina con quasi 11 ettari di superficie boschiva distrutta dalle fiamme. Oltre 11 ettari erano bruciati anche nel 2006 quando si verificarono però solo cinque incendi. Dal 2003 a oggi gli ettari di terreno bruciati sono oltre 45.
Oltre alle favorevoli condizioni climatiche e alla vegetazione secca, tra le cause più ricorrenti c’è la disattenzione di agricoltori e turisti: dai mozziconi di sigaretta abbandonati ancora accesi alle marmitte calde a contatto con sterpaglie secche, fino dall’eliminazione con il fuoco di residui vegetali.
Per quest’ultima pratica bisogna comunque rivolgersi alla Forestale ogni volta che si ha intenzione di farlo nei pressi di un bosco: nel periodo di “grave pericolosità”, comunque, è assolutamente vietato a una distanza di 200 metri e le sanzioni vanno da mille a 10 mila euro. Per chi causa un incendio è prevista la reclusione da quattro a dieci anni in caso di dolo, da uno a cinque anni in caso di colpa.
In caso di incendio boschivo la responsabilità dell’intervento di spegnimento è del Corpo forestale dello Stato; se ci sono rischi per persone ed edifici, la direzione delle operazioni passa ai Vigili del fuoco.