Un ordine del giorno che impegna la Provincia ad adottare nel calendario venatorio provvedimenti di tutela dell’avifauna in declino è stato approvato dal Consiglio provinciale di Modena, con il voto favorevole dei gruppi di maggioranza e dell’Udc e l’astensione di Forza Italia e An. Il documento, proposto da Aldo Imperiale (Prc) invita anche la Regione ad assumere analoghi provvedimenti nel calendario venatorio regionale. «Non c’è nessun accanimento contro il mondo venatorio – ha detto Imperiale illustrando la proposta – si tratta infatti di specie residuali per la caccia. Non influisce sul carniere ma sulla cultura venatoria che speriamo si evolva». Le specie per le quali il provvedimento prevede limiti al carniere giornaliero e stagionale sono 14: starna, pavoncella, pernice rossa, tortora, allodola, beccaccia, beccaccino, quaglia, frullino, canapiglia, codone, marzaiola, mestolone, moriglione. Inserite tra quelle in declino, come ha sottolineato Imperiale, da “BirdLife international”.
«Se questa caccia non la fa nessuno come può incidere sul declino di queste specie?» si è domandato Luca Caselli (An), aggiungendo che «è tutto da dimostrare che queste specie siano in declino». Walter Telleri (Verdi) ha replicato che «sono residuali non perché nessuno le cacci, ma perché sono ridotte talmente al lumicino che nessuno le trova» e ha proposto di «usare il tempo fino all’apertura della caccia per approfondire gli studi sulla situazione reale di queste specie». Anche per Demos Malavasi (Pd) «va aperta una discussione sul calendario per cercare una soluzione al problema» e ha proposto che l’assessore si riunisca con la commissione». Tomaso Tagliani (Udc) ha ribadito che «come recepito dall’ordine del giorno, la caccia alla starna va vietata anche nelle aziende faunistico venatorie perché la pastura che vi viene gettata attira i branchi da fuori».
Aldo Imperiale ha concluso che il valore dell’ordine del giorno sta nel «segnale politico che si lancia alla Regione di superare il binomio ripopolamento-estinzione per arrivare a quello censimento-piani di prelievo».