democenter, la provincia modifica lo statuto costi: “obiettivo da sempre gli interessi generali”

«Democenter-Sipe persegue interessi generali avendo come riferimento gli indirizzi regionali in materia e non svolge attività di impresa in via principale». È questo il contenuto della modifica allo statuto del Centro per l’innovazione e il trasferimento tecnologico approvato nei giorni scorsi dal Consiglio provinciale di Modena con il voto favorevole di Pd e Prc e quello contrario di Fi-Pdl e Lega nord. «Democenter-Sipe ha sempre, fin dalla sua istituzione, perseguito interessi generali e lo dimostrano i fatti – ha detto Palma Costi, assessore provinciale alle Attività produttive – ma con la modifica dello statuto dichiariamo più esplicitamente questo obiettivo».

Illustrando la proposta di modifica, l’assessore Costi ha tracciato anche un bilancio delle attività del centro partecipato dalla Provincia di Modena, dalle Università di Modena e Reggio Emilia e di Bologna, dal Comune di Modena e da altri Comuni modenesi, dalla Camera di commercio oltre a fondazioni, associazioni e imprese. Dal 2006 al 2008 i soci di Democenter-Sipe sono passati da 56 a 75; nel solo 2008 sono state 27 le imprese che hanno chiesto di entrare in società (21 già accettate) e sono state effettuate 460 visite in aziende di tutto il territorio provinciale. I laboratori di Democenter sono stati utilizzati da 372 imprese in tre anni, 95 nel solo 2008, mentre le imprese che si sono avvalse dei servizi di innovazione tecnologica sono state 474 (129 solo nel 2008). Sono 74 i progetti per le imprese sviluppati su bandi regionali e dieci i master universitari e tecnologici organizzati. Ha partecipato a 40 progetti regionali, nazionali ed europei, 22 dei quali nel solo 2008.

Sempre nel 2008 ha aperto a Modena il Matech point sui materiali innovativi. È un nodo della rete di alta tecnologia della regione ed è inserito in progetti come l’ufficio trasferimento tecnologico dell’Università; il laboratorio per la meccanica avanzata Intermech; il laboratorio per micro e nanotecnologie in Emilia Romagna Prominer; il Tecnopolo in fase di presentazione.

Secondo Dante Mazzi (Fi-Pdl) la delibera «vuole aggirare l’ostacolo posto dalla Finanziaria del governo Prodi che tutela la concorrenza e i mercati escludendo dalle società consortili gli enti locali a meno che non perseguano interessi generali. È dunque per rimanere nella legalità aggirando la legge che si modifica lo statuto». Claudio Bergianti (Pd) ha replicato che «la norma aveva chiaramente in mente società che hanno interessi commerciali ed è evidente che non è questo il caso».

Pubblicato: 16 Dicembre 2008Ultima modifica: 27 Maggio 2020