Cave /3 – Liberare Secchia e Panaro dai frantoi per riqualificare e valorizzare l’ambiente dei fiumi

Allontanare i frantoi da Secchia e Panaro per  valorizzare e riqualificare le aste fluviali principali. E’ uno degli obiettivi principali del nuovo Piano provinciale delle attività estrattive della Provincia di Modena.

Attraverso la sottoscrizione di accordi con le imprese cavatrici, la Provincia prevede che nei prossimi anni sul Secchia rimarrà un solo un frantoio dei sei attuali, mentre sul Panaro ne rimarranno sei dei 13 attualmente attivi. I frantoi attualmente attivi nel modenese sono in tutto 33.

«La presenza di queste strutture lungo i fiumi – sottolinea Alberto Caldana, assessore provinciale all’Ambiente – è una eredità del passato che intendiamo progressivamente eliminare. I fiumi rappresentano una ricchezza naturale che dobbiamo valorizzare di più. E la presenza dei frantoi non è più compatibile con questa esigenza. L’operazione avviene con l’accordo dei proprietari che hanno dimostrato disponibilità e sensibilità verso questo problema».

I frantoi sul Panaro, soprattutto a Savignano e S.Cesario, saranno trasferiti progressivamente in aree lontano dal fiume negli stessi comuni e a Castelfranco Emilia.

I frantoi sul Secchia, in particolare i tre attivi a Sassuolo, traslocheranno nel polo estrattivo di Marzaglia.

Pubblicato: 26 Giugno 2008Ultima modifica: 27 Maggio 2020