Il dibattito in Consiglio provinciale sulle proposte contenute nei tre documenti presentati da maggioranza e opposizione si è presto allargato ai temi più generali sulla sicurezza, dalle “ronde” all’impatto sulla realtà modenese del fenomeno dell’immigrazione clandestina. Il documento della maggioranza è stato approvato da Pd, Idv e Udc; quelli di minoranza (Pdl e Lega nord) respinti con il voto contrario della maggioranza e dell’Udc.
Fausto Cigni (Pd) proprio sul tema delle “ronde” ha affermato che «ognuno deve fare il proprio mestiere e le forze dell’ordine devono essere messe nella condizione di operare al meglio. Per questo serve un aumento degli organici», mentre Daniela Sirotti Mattioli (Pd) ha puntato sul tema dell’immigrazione affermando che «è grave lanciare il messaggio che la clandestinità sia una minaccia in quanto tale. Le ronde spaventano mentre la sicurezza deve riguardare le forze dell’ordine», concetti ripresi anche dalle consigliere del Pd Monica Brunetti («il reato di clandestinità intasa un sistema giudiziario già in difficoltà, risulterà inapplicabile e non è la soluzione») e Cecile Kyenge Kashetu, che ha accusato le minoranze di fare «solo propaganda elettorale» mentre l’immigrazione rappresenta un «fenomeno culturale che va considerato una risorsa anche perché contribuisce alla ripresa della natalità». Mentre Davide Baruffi, sempre del Pd, ha sollecitato l’aumento degli organici perché «occorre investire sulle forze di polizia mentre il centrodestra prende atto dell’incapacità dello Stato di affondare il problema della sicurezza e dice ai cittadini di fare da soli. Le ronde sono una risposta sbagliata ad una esigenza giusta». Per Sergio Pederzini (Idv) occorre «unire gli sforzi per ottenere l’obiettivo di aumentare gli organici di polizia. Gli impegni nel 2007 sono stati presi poi disattesi».
Per le minoranze di centrodestra, Lorenzo Biagi (Lega nord), dopo aver affermato che «la solidarietà nei confronti degli immigrati va portata avanti a casa loro» ha sottolineato che «le ronde contribuiscono a diminuire i reati e non serve preoccuparsi, perché sono armate solo di un telefonino», giudizio ripreso da un altro consigliere del Carroccio, Livio Degli Esposti («le ronde sono utili. Il 70 per cento degli arrestati è clandestino, quindi occorre contrastare il fenomeno»), mentre il capogruppo del Pdl Dante Mazzi ha affermato che «dopo aver sottovalutato per anni il problema della sicurezza, ora la sinistra dice è un diritto primario. A Modena per dare il manganello ai vigili ci sono voluti anni di discussioni e sui phone center ci sono stati ritardi gravi. Perché non si assumono nuovi vigili urbani, come chiediamo da tempo? Non accettiamo lezioni di sicurezza da nessuno». Per Bruno Rinaldi (Pdl) «occorre dare delle risposte ai cittadini. Le ronde non sono uno scandalo e i sindaci su questo tema devono assumere le proprie responsabilità».
Fabio Vicenzi (Udc) ha affermato che «occorre ascoltare le proteste dei sindacati di polizia che da tempo lamentano da anni tagli agli organici, alle risorse e ai mezzi a disposizione. Il reato di immigrazione clandestina, inoltre, è un errore che minaccia chi vuole integrarsi veramente».
Al termine del dibattito il capogruppo del Pd Gozzoli, nel tentativo – come ha dichiarato – «di arrivare a un documento unitario di tutto il Consiglio sul tema degli organici di polizia» ha proposto di votare un nuovo sintetico ordine del giorno che conteneva esclusivamente la richiesta dell’aumento degli agenti. Una proposta respinta dalle minoranze che hanno chiesto di discutere la proposta in commissione. Non trovando un accordo sulle procedure, il Consiglio ha votato i tre documenti presentati in precedenza.