IGP aceto balsamico \2 – Dal disciplinare del 2004 alle modifiche imposte dall’UE, le tappe dell’iter

Con l’approvazione della Igp per l’aceto balsamico di Modena da parte del Comitato permanente per le Indicazioni geografiche e le denominazioni di origine protetta della Commissione Europea si chiude un percorso avviato oltre vent’anni fa per arrivare al riconoscimento di tutela.

Dopo diversi tentativi, nel 2004  i tre consorzi di produttori – Comitato produttori indipendenti aceto balsamico di Modena, Consorzio produzione certificata aceto balsamico modenese, Consorzio aceto balsamico di Modena – hanno inviato alla Commissione Europea la domanda di registrazione del marchio Igp per l’aceto balsamico di Modena. Nell’ottobre 2006 la Commissione Europea ha risposto però che quella indicazione non poteva essere accolta, sostanzialmente perché non era possibile dimostrare scientificamente per quale motivo solo i mosti dell’Emilia Romagna sarebbero adatti per produrre Abm; di conseguenza tale restrizione sarebbe stata in contrasto con il mercato libero. La Provincia di Modena e la Regione Emilia Romagna, insieme al ministro alle Politiche agricole De Castro, hanno cercato di trovare insieme ai consorzi una soluzione. E’ stata quindi organizzata un’audizione dei rappresentanti dei tre consorzi davanti alla Commissione Europea, la quale ha nuovamente espresso l’impossibilità di procedere sulla strada indicata. In seguito ad ulteriori approfondimenti si è giunti, il 27 novembre 2006 presso la sede della Provincia di Modena, alla firma di un documento che prevede una modifica del disciplinare presentato nel 2004, inserendo l’indicazione di sette vitigni (lambruschi, sangiovese, trebbiani, albana, ancellotta, fortana, montuni) che rappresentano la quasi totalità della produzione viticola della regione, oltre a due parametri riguardanti l’acidità totale minima e l’estratto secco minimo dei mosti, come da indicazioni della Commissione Europea.

Il 6 luglio 2007 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Europea la domanda di concessione del marchio Igp, al quale hanno presentato opposizione le autorità di Francia, Germania e Grecia. Il 25 giugno 2008 consorzi e istituzioni locali hanno concordato e sottoscritto, alla presenza dei rappresentati del ministero, le risposte alle opposizioni, grazie alle quali si è potuti arrivare adesso all’approvazione definitiva dell’Igp.

 

Pubblicato: 10 Giugno 2009Ultima modifica: 06 Luglio 2020