Il compito istituzionale della Polizia Provinciale è quello di controllare le attività di caccia e di pesca, gestire i piani di controllo della fauna selvatica, senza però trascurare la tutela ambientale.
Gli agenti sono 16 più il comandante Fabio Leonelli, a cui si aggiungono oltre 40 Guardie giurate volontarie faunistico-venatorie con compiti di vigilanza.
Gli agenti controllano qualcosa come 250 mila ettari di territorio, circa 160 mila ettari di superficie cacciabile, 60 mila ettari di aree protette e le aree vicine ai centri abitati dove è vietato cacciare; inoltre gestiscono e coordinano i piani di controllo delle nutrie a tutela degli argini dei fiumi (vedi comunicato n.84) in collaborazione con i Comuni, e dei cinghiali, contro i danni all’agricoltura.
Tuttavia, come rileva il comandante Leonelli, «il calo progressivo del numero dei cacciatori rende più complicata l’operatività e la gestione delle squadre che svolgono la caccia collettiva al cinghiale e di conseguenza la programmazione dei piani di controllo».
Il corpo di Polizia provinciale, a seguito della certificazione di qualità prosegue il percorso la costante programmazione e registrazione dell’attività svolta sia a livello mensile che giornaliero.
Anche nel corso del 2018, grazie al progetto Rete radiomobile digitale, è stata garantita la radiolocalizzazione delle vetture di servizio e degli operatori, per una maggiore sicurezza e trasparenza sui servizi e la tracciabilità dei percorsi effettuati.