Gli emigrati emiliano romagnoli nel mondo, le comunità di modenesi all’estero in particolare quelle in America latina e i loro rapporti con i paesi di provenienza, i dati di una ricerca sui flussi migratori a partire dalla seconda metà dell’800.
Sono questi i temi al centro di un convegno che si svolgerà a Modena venerdì 26 ottobre nella sede della Provincia (ore 9)e a Concordia sabato 27 ottobre nell’auditorium della scuola di musica (via Lenin 40, ore 9) dal titolo “Gli emiliano romagnoli e l’emigrazione italiana in America latina – il caso modenese”.
Nel corso dell’iniziativa, promossa da Provincia di Modena, Regione Emilia Romagna, Comune di Concordia con il contributo del ministero degli Affari esteri e in collaborazione con l’istituto per la Storia della Resistenza di Modena, saranno illustrati anche i primi dati di una ricerca sugli emigrati modenesi che saranno raccolti dalla Provincia nel primo “Atlante dei modenesi nel mondo” (vedi comunicato n. 1190 ).
“Scopo del convegno – afferma Mario Lugli, assessore provinciale alla Cultura – è riscoprire le comunità e le tradizioni modenesi sparse nel mondo. Il progetto dell’Atlante intende fare emergere una provincia molto più vasta e varia di quella che avremmo potuto immaginare”.
Nel corso del convegno saranno approfonditi i fenomeni migratori a livello regionale con un’attenzione particolare all’esperienza modenese, come i casi di Capitan Pastene in Cile (vedi comunicato n.1192), approfondendo anche i temi legati alle emigrazioni politiche durante il fascismo, l’emigrazione forzata durante nel terzo Reich (che registrò una partecipazione record da Modena) e l’emigrazione religiosa.
Nella sessione di venerdì 27 ottobre a Concordia l’attenzione si concentrerà sull’emigrazione dalla bassa modenese e sul caso di Porto Real in Brasile (vedi comunicato n. 1191), un tema al quale sono dedicati anche un libro e una mostra quali iniziative collaterali al convegno.
Il convegno si concluderà in serata con una conferenza spettacolo tra musica e teatro prodotto da Emilio Franzina dell’Università di Verona, dedicata alle voci e suoni degli emigrati (compresi brani del diario di Enrico Secchi uno dei promotori della colonia di Porto Real) mescolati con quelle degli immigrati in Italia negli ultimi anni.