«Il confronto in corso sull’accreditamento delle associazioni di volontariato per i servizi di emergenza-urgenza ha come obiettivo il miglioramento della qualità del servizio, in particolare per l’area della montagna. Ma è un confronto che non vuole escludere nessuno, anzi intende valorizzare il patrimonio sociale, storico e professionale rappresentato dal mondo del volontariato».
Arriva dal co-presidente della Conferenza territoriale sociale e sanitaria della provincia di Modena, Emilio Sabattini, una precisazione al termine di una riunione dell’organismo di presidenza della Conferenza- alla quale ha partecipato anche l’assessore regionale alle Politiche sociali Teresa Marzocchi – che aveva all’ordine del giorno questo tema, sul quale nei giorni scorsi erano emerse preoccupazioni da parte di associazioni e amministratori dell’area appenninica.
«I criteri stabiliti dalla Regione per l’accreditamento delle associazioni di volontariato per quanto riguarda i servizi di emergenza urgenza – ha sottolineato Sabattini – rispondono all’esigenza di migliorare la qualità del servizio, soprattutto in un’area, quella montana, che presenta diverse problematicità a causa della popolazione dispersa sul territorio, del basso numero di interventi, della viabilità difficile con conseguenti tempi di percorrenza allungati e con la oggettiva lontananza dagli ospedali hub, cioè attrezzati per l’emergenza urgenza. In questi anni – ha aggiunto Sabattini – le associazioni di volontariato hanno offerto un contributo fondamentale al funzionamento di un sistema integrato con l’Azienda Usl. Ed è intenzione sia delle istituzioni, sia dell’Azienda, continuare ad utilizzare il patrimonio professionale e sociale delle associazioni di volontariato, mettendo in campo formule organizzative che consentano di superare i punti di criticità. In questo processo di qualificazione del servizio anche l’Azienda Usl è intenzionata ad investire. Entro la metà di dicembre – ha concluso Sabattini – attraverso un confronto con le associazioni di volontariato, verrà proposta una nuova organizzazione del servizio, analizzando il territorio per aree. L’obiettivo dovrà essere quello di garantire ai cittadini un servizio sicuro e di qualità e consentire l’accreditamento delle associazioni presenti, in un quadro di disponibilità sia da parte dell’Azienda Usl che della Regione a trovare le soluzioni più idonee».