Rottura argine \1 – I numeri dell’emergenza migliaia di sfollati, nuovi centri di accoglienza

 

Circa 300 persone ospitate nei centri di accoglienza allestiti a Modena e altrettante a Mirandola; un’altra cinquantina nei centri predisposti a Carpi e Medolla; 54 ospiti della casa protetta Villa Anna trasferite dal 118 all’ospedale di Baggiovara e in altre strutture del territorio, un gruppo di disabili di Sorbara trasferiti a Carpi. A queste si aggiungono le persone e famiglie – il cui numero è impossibile quantificare – che, autonomamente, già nella giornata di domenica 19 gennaio, hanno lasciato la propria abitazione e trovato sistemazione altrove. La stima è di alcune migliaia di sfollati, numero probabilmente destinato ad aumentare nelle prossime ore: molti di coloro che avevano in un primo tempo deciso di rimanere a casa stanno infatti decidendo di allontanarsi, e proprio per questo sono in corso di allestimento altre strutture di accoglienza oltre a quelle attivate finora. Le operazioni, tuttavia, sono rese complesse dalla crescente difficoltà a raggiungere le zone invase dall’acqua.

Le situazioni di particolare criticità vengono gestite con l’ausilio dei vigili del fuoco, ai quali vanno rivolte le richieste di intervento urgente tramite il 115. Per altre esigenze, legate alla fornitura di viveri o generi di prima necessità o alla segnalazione di problemi, il numero cui fare riferimento è quello della Protezione civile provinciale, 059-200200.

In ogni caso nelle abitazioni, in particolare nel centro abitato di Bastiglia, le utenze del gas sono funzionanti, così come è stata assicurata la potabilità dell’acqua, mentre Enel si sta attivando per ripristinare la fornitura di energia elettrica. Sandro Fogli, sindaco di Bastiglia, ha ricordato – nel corso del summit che si tenuto al centro unificato di Protezione civile di Marzaglia lunedì 20 gennaio – che «le persone rimaste nelle abitazioni lo hanno scelto volontariamente. L’indicazione che il Comune e la Protezione civile hanno dato alla popolazione sin dalla mattinata di domenica 19 gennaio, non appena si è manifestata la gravità della situazione, era infatti quella di lasciare le case».

Come ha sottolineato il presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani, «la risposta alle necessità delle persone che ancora si trovano all’interno delle case viene assicurata dai vigili del fuoco e non c’è, da questo punto di vista, alcun problema né di personale né di mezzi a disposizione».

«Siamo vicini alle persone che, dopo la tragedia del terremoto, sono oggi colpite colpite da questa nuova calamità – ha concluso il presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini – Passata la fase dell’emergenza, sarà necessario sollecitare lo Stato perchè continui a investire sul territorio».

Pubblicato: 20 Gennaio 2014Ultima modifica: 08 Luglio 2020