Ospedale di Mirandola1 – Approvato documento “Nessuna chiusura, servizi sempre più qualificati”

«Nessuno pensa di chiudere l’ospedale di Mirandola, la ricostruzione post sisma sarà completata e c’è l’impegno di tutti, all’interno della nuova programmazione sanitaria, a proporre una qualificazione dei servizi erogati dall’ospedale stesso».

L’impegno è scritto in un documento approvato, giovedì 16 luglio,  all’unanimità dalla Conferenza territoriale sociale e sanitaria, l’organismo di rappresentanza competente in materia di programmazione sanitaria a livello provinciale.

Come ha chiarito Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Conferenza, riprendendo i contenuti del documento, «l’ospedale di Mirandola è una componente fondamentale del nostro sistema a rete, dove ogni nodo della rete stessa ha un ruolo e una funzione specifica, ma che necessariamente deve dialogare con tutto il resto del sistema».

Nel documento si riafferma la necessità di costruire un collegamento stretto tra ospedale e servizi territoriali e facilitare i percorsi interdistrettuali e «all’interno di una sempre più stretta integrazione tra gli ospedali e i Distretti di Mirandola e Carpi, si chiede alla Regione di verificare la possibilità di realizzare un studio di fattibilità di un ospedale unico tra Mirandola e Carpi».

Per la Conferenza il paziente in questo modo deve essere messo in condizione di poter usufruire di tutti i punti della rete a seconda di quelle che sono le sue necessità. «Ecco perché – si legge nel documento – anche l’ospedale di Mirandola non può più funzionare come entità a sé stante, ma come parte dell’intero sistema».

Occorre, comunque, affrontare da subito i problemi che si sono evidenziati nei confronti con i cittadini, le associazioni, i sindacati e gli operatori sanitari: da una parte l’abbattimento dei tempi delle liste di attesa e dall’altra la garanzia di avere il personale necessario per offrire servizi di qualità e su tutto l’arco dell’anno.

 Nel documento, inoltre, si afferma che è «prefigurabile una più intensa collaborazione nell’ambito della ricerca e dello sviluppo delle innovazioni con soggetti presenti nel territorio, quali il tecnopolo in collaborazione con l’Università, le Fondazioni, Democenter e la Camera di Commercio, al fine di favorire lo sviluppo tecnologico locale nell’ambito delle biotecnologie».

Pubblicato: 17 Luglio 2015Ultima modifica: 29 Luglio 2015