Il Policlinico rappresenta il punto di riferimento provinciale nell’assistenza alla donna, alla coppia e al bambino secondo il modello «Hub e Spoke», grazie a percorsi clinico assistenziali integrati ospedale-territorio e un approccio multidisciplinare di qualità.
Storicamente il dipartimento Materno Infantile del Policlinico ha occupato il sesto e settimo piano del monoblocco, con spazi attività che risultano ormai sottodimensionati sia rispetto alle mutate esigenze assistenziali sia rispetto alle possibili e alle sfide future.
Da queste considerazioni è nato il progetto del nuovo edificio che ha l’obiettivo di implementare il Percorso nascita soprattutto in tema di gravidanza fisiologica, gravidanza a rischio e parto naturale, e il percorso per la procreazione medicalmente assistita. Il nuovo progetto prevede spazi dedicati per il parto demedicalizzato dove sarà presente esclusivamente il personale ostetrico e spazi di degenza distinti e dedicati rispettivamente per la gravidanza a basso rischio e ad alto rischio.
«I nostri piccoli pazienti – commenta il prof. Paolo Paolucci, direttore del dipartimento Materno Infantile del Policlinico – hanno esigenze particolari sia dal punto di vista degli accessi sia da quello degli spazi per gli accompagnatori e per l’istruzione e il gioco. Per questo motivo, gli spazi storicamente dedicati al dipartimento, seppure già ristrutturati in modo ottimale, sono divenuti nel tempo inadeguati sino a svelare alcune criticità come durante le fasi più concitate del terremoto del 2012, donde la necessità di una loro riconsiderazione complessiva. Partendo da questa esperienza, grazie alla sensibilità della Direzione generale, abbiamo potuto portare avanti un progetto con lo scopo di ripensare gli spazi dedicati al Dipartimento, nell’ottica di prevedere accessi più diretti alle sale operatorie dalle aree di degenza e di ridurre complessivamente la movimentazione dei pazienti. Mi rallegro, pertanto, che la Conferenza abbia approvato questo progetto, che rappresenta un vero dono per tutta la cittadinanza, alle mamme e ai bambini in particolare».