nuova gestione per i 15 siti natura 2000 modenesi dalla provincia all’ente parchi emilia centrale

C’è anche l’area tra il monte Cimone, il Libro aperto e il lago Pratignano nell’elenco dei 15 siti modenesi di Natura 2000, dichiarati cioè dall’Unione europea meritevoli di tutela, la cui gestione passerà entro la prossima primavera, come prevede la legge regionale, dalla Provincia di Modena all’Ente di gestione dei parchi dell’Emilia Centrale. Allo scopo di completare la fase di passaggio, il Consiglio provinciale ha approvato nei giorni scorsi un provvedimento dove sono indicati, per ognuno dei siti in questione, tutte le tutele in atto, gli interventi di conservazione, ma anche le criticità e le iniziative per affrontarle. Hanno votato a favore Pd, Idv, Gruppo misto e Udc, astenuti Pdl e Lega nord.

Come ha sottolineato Emilio Sabattini, presidente della Provincia di Modena con delega all’Ambiente, presentando il documento, «abbiamo monitorato tutte queste aree in vista del passaggio all’Ente parco, un trasferimento che riteniamo giusto ma che lascia aperto il problema dei finanziamenti da risolvere attraverso il Piano di sviluppo rurale al fine di garantire le risorse necessarie per sostenere le imprese agricole all’interno di queste aree».

Tra i siti della montagna più significativi coinvolti figurano, oltre al Cimone, l’area tra il monte Cantiere, l’Alpesigola e Sasso Tignoso tra i comuni di Pievepelago, Frassinoro, Riolunato e Palagano, poi Sassoguidano a Pavullo, il Poggio Bianco Dragone tra Montefiorino e Palagano, i boschi di Faeto, Varana e il torrente Fossa a Serramazzoni e Prignano; poi  le salse di Nirano a Fiorano e in pianura le oasi di Manzolino a Castelfranco  Emilia, del Torrazzuolo a Nonantola, del Colombarone a Formigine, le Casse di espansione del Panaro a San Cesario, le Valli mirandolesi, la Valle di Gruppo a Carpi e Novi, siepi e canali di Resega-Foresto a Novi, la Valle delle Bruciate e Tresinaro a Carpi e Le Meleghine a Finale Emilia. A questi si aggiungono i siti che attualmente non sono gestiti dalla Provincia ma per i quali è stata condotta ugualmente la ricognizione, come le Casse di espansione del Secchia e i Sassi di Roccamalatina.

Per ogni area la Provincia ha indicato le misure di conservazione in vigore per flora, fauna, boschi, praterie e zone umide con relativi piani di gestione integrando l’indagine con tutte la carte illustrative dedicate alle emergenze naturalistiche presenti.

 

Pubblicato: 27 Dicembre 2013