Legge Regionale urbanistica, aperto il confronto A Modena con Enti, associazioni di categoria e ordini

Frenare il consumo di suolo fissando un tetto massimo del tre per cento di espansione urbanistica per ogni Comune, puntare sulla rigenerazione urbana e la messa in sicurezza sismica, oltre a semplificare le procedure per rendere più attrattivi i territori dal punto di vista dello sviluppo economico. E’ la  strategia al centro del progetto della nuova legge regionale sull’urbanistica illustrata da Raffaele Donini, assessore regionale alla Programmazione territoriale, nel corso di un incontro con enti, associazioni di categoria, sindacati e ordini professionali degli agronomi, geologi, geometri, ingegneri e architetti di Modena, che si è svolto lunedì 7 novembre nella sede della Provincia.

Si è trattato del primo di una serie di appuntamenti su tutto il territorio regionale per «aprire un confronto aperto – ha aggiunto Donini – con tutti i protagonisti su una legge fondamentale per garantire uno sviluppo equilibrato della nostra regione; intendiamo approvarla in Giunta entro la fine dell’anno poi sarà la volta della discussione in Consiglio per arrivare alla nuova legge entro la metà del 2017».

Per la rigenerazione urbana saranno a disposizione finanziamenti per 30 milioni di euro; previsto anche il taglio degli strumenti urbanistici attuali dei Comuni che saranno compresi in un unico Piano urbanistico generale.

Nel corso della discussione Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Provincia di Modena, ha sottolineato che «la sfida oggi è offrire maggiori opportunità di sviluppo e costruire città sempre più inclusive»; tra i sindaci hanno chiesto chiarimenti Claudio Pistoni, sindaco di Sassuolo, in particolare sulla riconversione di aree ceramiche dismesse, Carlo Bruzzi, sindaco di Castelnuovo Rangone, Mauro Smeraldi, sindaco di Vignola, mentre Stefano Reggianini ha anticipato la definizione nei prossimi giorni di un documento di Provincia e Comuni modenesi.

Giovanni Bartolotti di Confindustria Modena ha espresso una sostanziale condivisione degli obiettivi della legge anche se «il limite del tre per cento è un basso e servirebbe un periodo transitorio più lungo; occorre inoltre tenere fuori dal limite anche gli insediamenti produttivi non strategici a livello regionale perché per un piccolo Comune anche una nuova piccola azienda diventa fondamentale» (su questo tema Donini ha chiarito che il tre cento di sviluppo, 7o chilometri quadrati entro il 2050, è pensato prioritariamente per questo tipo di interventi che non saranno bloccati). Stefano Betti di Ance ha giudicato positivamente «le novità relative alla semplificazione, elemento fondamentale per recepire i mutamenti del mercato, mentre per stimolare le rigenerazioni occorre che lo Stato preveda nuovi strumenti fiscali».

Come ha confermato Donini, chiudendo l’incontro, il confronto proseguirà nelle prossime settimane anche attraverso un apposito tavolo istituzionale a livello regionale al quale parteciperanno tutte le associazioni, ordini e parti interessate al progetto di legge.

Pubblicato: 08 Novembre 2016Ultima modifica: 09 Novembre 2016