Giorno della memoria \2 – “giusti tra le nazioni” al vaglio della commissione un altro modenese

Il termine “Giusti tra le nazioni”  indica i non-ebrei che hanno agito in modo eroico a rischio della propria vita per salvare la vita anche di un solo ebreo dalla Shoah. Nel 1962 una commissione guidata dalla Suprema corte israeliana ha ricevuto l’incarico di conferire il titolo onorifico di “Giusto tra le nazioni”, ricercando documentazione e testimonianze che possano avvalorare il coraggio e il rischio che i salvatori hanno affrontato per salvare gli ebrei dallo sterminio. La procedura prevede che debbano essere i salvati a proporre presso lo Yad Vashem il nome del loro salvatore, esprimendo la richiesta che sia dichiarato Giusto sulla base della documentazione richiesta.

Chi viene riconosciuto “Giusto tra le nazioni” riceve un attestato e una medaglia su cui è incisa la frase “Chi salva una vita, salva un universo intero” (citazione dal Talmud, libro di commento alla Torah).

Al gennaio 2010 i dati dello Yad Vashem riportano il numero di 23.226 Giusti nel mondo, principalmente in Europa, dei quali 484 italiani. A nomi noti come quello di Oskar Schindler e Giorgio Perlasca si accompagnano tanti uomini e tante donne meno conosciuti,  capaci però di scelte e gesti straordinari: laici e religiosi, intellettuali e nobili, contadini e operai.

Sono otto, finora, i modenesi che hanno ricevuto tale riconoscimento. Sono in corso le pratiche per l’attribuzione del titolo a Francesco Vecchione, capo di gabinetto della Questura di Modena dal 1938 al 1948, il quale rischiò ripetutamente la vita per salvare ebrei ed antifascisti.

Pubblicato: 24 Gennaio 2011Ultima modifica: 06 Luglio 2020