Interviene anche don Paolo Boschini, il parroco della Bva di Modena minacciato per aver organizzato una mostra anticamorra, alla seduta del Consiglio provinciale di Modena dedicata alla lotta alle mafie in programma mercoledì 18 maggio (dalle ore 15, viale Martiri della Libertà 34). E per l’occasione, nella sala consiliare saranno allestiti i sei pannelli della mostra sulla camorra a Scampia imbrattati a scopo intimidatorio nelle scorse settimane durante l’esposizione in parrocchia.
Come sottolinea il presidente del Consiglio provinciale Demos Malavasi, l’iniziativa vuole «affrontare il tema della presenza delle mafie nella nostra provincia, fare il punto sulle iniziative di contrasto che si stanno sviluppando sul piano istituzionale, economico, sociale e culturale, ma anche manifestare tutta la solidarietà e l’appoggio delle istituzioni a don Paolo Boschini per le minacce ricevute e i danni alla mostra, atti gravi che dimostrano come non si debba mai abbassare la guardia».
Nel programma, dopo le introduzioni di Malavasi e del prefetto di Modena Benedetto Basile, sono previsti gli interventi di Vito Zincani, procuratore della Repubblica di Modena; Elio Munari, in rappresentanza della Camera di commercio di Modena, che illustra il protocollo contro la criminalità per la legalità; Donato Pivanti, in rappresentanza di Cgil, Cisl e Uil; Egidio Pagani, assessore provinciale alla Infrastrutture, sull’attività dell’Osservatorio appalti; Beatrice Fonti, sulla Carta etica degli ordini professionali; dei sindaci di Bomporto, Alberto Borghi, e di Soliera, Giuseppe Schena, a testimoniare l’impegno degli enti locali. Dopo la relazione di Gerardo Bisaccia dell’associazione Libera sono previsti gli interventi dei consiglieri quindi le conclusioni del presidente della Provincia Emilio Sabattini.
«La partecipazione di Don Paolo Boschini e l’allestimento della mostra in Provincia – ricorda Malavasi – seguono l’approvazione all’unanimità di un ordine del giorno, discusso nei giorni scorsi dal Consiglio, dove si esprime solidarietà a Davide Cerullo, autore della mostra “Scampia, volti che interrogano”, e allo stesso parroco per i gravi atti di minaccia di cui sono stati vittima».