Bomporto, convenzione per studio su rischio sismico Più prevenzione anche negli strumenti urbanistici

Migliorare la conoscenza sul rischio sismico partendo dagli effetti sulle diverse aree al fine di prevenire i danni. E’ questo l’obiettivo della convenzione, approvata nei giorni scorsi dal Consiglio provinciale,  tra Provincia e Comune di Bomporto per la realizzazione di uno “studio di microzonazione sismica e analisi della condizione limite per l’emergenza e per la riduzione del rischio negli strumenti urbanistici”.

In pratica i tecnici dei due enti, con il sostegno finanziario della Regione con risorse messe a disposizione del Dipartimento nazionale della protezione civile, realizzeranno una cartografia dove ogni porzione di territorio, sia urbano (centri, frazioni e principali località abitate) sia le aree dove è previsto l’insediamento e le principali infrastrutture viarie, sarà analizzata sulla base dei fattori di “amplificazione” e instabilità con particolare attenzione e dettaglio a quelle soggette ad espansioni urbanistiche; i risultati degli studi saranno recepiti negli strumenti urbanistici comunali.

Ricerche analoghe sono già stata realizzate dalla Provincia in forma associata con i Comuni di Bastiglia, Guiglia, Marano, Montese, Pavullo e Zocca, con i Comuni di Lama Mocogno e Pavullo e l’Unione Terre di castelli; in forma singola con i Comuni di Castelfranco Emilia, Fiorano, Maranello, Ravarino, S.Cesario, Serramazzoni e Soliera.

Questi studi hanno l’obiettivo di migliorare la prevenzione e riduzione dei rischi già a partire dalla fase di pianificazione urbanistica, quando cioè è indispensabile stabilire come e dove realizzare gli insediamenti tenendo conto delle caratteristiche sismiche dei terreni.

La microzonazione sismica, infatti, prevede la suddivisione dettagliata del territorio in base al comportamento dei terreni durante il terremoto, legato alle locali condizioni sia geologiche che morfologiche. L’interazione tra onde sismiche e condizioni locali può produrre significativi effetti di amplificazione del moto sismico in superficie, quali frane in montagna e liquefazione con effetto “effetto sabbie mobili” in terreni di pianura. La conoscenza delle aree in cui tali effetti possono verificarsi è fondamentale per un’efficace politica di prevenzione e riduzione del rischio.

Pubblicato: 04 Gennaio 2016Ultima modifica: 11 Gennaio 2016