Affitti concordati2 – Tutte le nuove regole Zone ridotte a quattro, nuove fasce e parametri

La principale novità contenuta nell’accordo sui canoni concordati è la riduzione delle zone in cui viene suddiviso il comune di Modena: dalle precedenti cinque aree si passa a quattro zone, secondo i criteri stabiliti dell’Agenzia del territorio: centro, semicentro, periferia e zona suburbana e rurale.

A nuova suddivisione si aggiunge la rimodulazione delle fasce di oscillazione del canone mensile che unificano i minimi e riducono i massimi di una percentuale che varia fra il 2 il 10 per cento: per una casa di medie dimensioni la riduzione si attesta fra i 10 a i 68 euro mensili.

La modifica si è resa necessaria per recepire l’attuale valore di mercato degli immobili, in contrazione a causa della crisi.

Viene  superato anche il vecchio criterio delle aree di minore o maggiore pregio, con la sola eccezione delle vie del centro storico di grande prestigio, che vengono valorizzate mantenendo una maggiorazione del sei per cento.

Il nuovo accordo territoriale, infine, aggiorna i parametri per la determinazione del canone: è stato tolto il criterio del riscaldamento, oggi di fatto presente praticamente tutte le abitazioni, e aggiunto un ulteriore parametro relativo alla sicurezza (allarme interno e inferriate), ritenuto un tema di particolare importanza, cercando anche di semplificare la descrizione dei parametri stessi.

Ecco un esempio di contratto mensile a canone concordato in base ai nuovi accordi territoriali, per un appartamento alla periferia di Modena di dimensioni comprese fra 50 e 70 mq: fascia minima (meno di cinque parametri oggettivi), il canone concordato minimo sarà 400 euro, massimo 430 euro mensili; fascia media (cinque parametri oggettivi) minimo 437 euro, massimo 487 euro; fascia alta (oltre cinque parametri oggettivi), minimo 487 euro, massimo 543 euro al mese.

Pubblicato: 01 Febbraio 2016Ultima modifica: 03 Febbraio 2016