Commemorazione della strage delle fonderie di Modena. Il pensiero del presidente della Provincia Fabio Braglia

«Che il ricordo di questa tragedia, che tanto ha significato per la nostra comunità, ci offra un momento di riflessione sul lavoro e sulla sua difesa, pilastro fondante della libertà, della democrazia e della dignità dell’uomo».

Lo ha affermato il presidente della Provincia di Modena Fabio Braglia in occasione della cerimonia commemorativa del 74° anniversario dell’eccidio delle Fonderie Riunite di Modena, celebrata lunedì 9 gennaio al cippo nell’area dell’ex stabilimento al quartiere Crocetta di Modena.

La cerimonia, organizzata dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, alla presenza sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli e delle autorità cittadine, ricorda i sei operai che persero la vita sotto il fuoco della polizia nel corso dello sciopero proclamato dalla Camera confederale del lavoro il 9 gennaio 1950, per protestare contro i licenziamenti decisi dall’azienda.

Per Braglia «allora come oggi, il diritto a manifestare va garantito e tutelato, perché diventa segno tangibile della democrazia di una comunità civile. Il sangue servato dai lavoratori delle ex fonderie sia quindi, dopo tutti questi anni, un monito per tutti noi a vigilare affinché nella nostra società il lavoro e la sua dignità siano sempre tutelati e preservati. E’ compito di ciascuno nutrire e promuovere un modello di sviluppo che metta al centro la persona e che sia rispettoso della vita, della sicurezza e della sua realizzazione».

Gli operai che persero la vita durante gli scontri con la polizia erano Angelo Appiani, Renzo Bersani, Arturo Chiappelli, Ennio Garagnani, Arturo Malagoli e Roberto Rovatti, mentre altre 200 persone rimasero ferite nel corso della manifestazione.

Pubblicato: 09 Gennaio 2024