“Lo spandimento ad uso agricolo dei fanghi biologici è regolarmente controllato applicando una delle normative più restrittive in Europa”. Lo afferma Ferruccio Giovanelli, assessore provinciale all’Ambiente, a proposito dell’impiego, come fertilizzanti, di fanghi di depurazione delle acque nella zona di Finale Emilia.
Giovanelli annuncia anche che i controlli dell’Arpa saranno intensificati nei prossimi mesi come previsto dal piano di lavoro dell’agenzia secondo le indicazioni della Provincia.
I tecnici dell’ufficio controlli ambientali della Provincia sottolineano, comunque, che qualora fossero riscontrate irregolarità è possibile agire immediatamente con ordinanze e sanzioni e che i cittadini possono segnalare abusi, o anche eccessive maleodorazioni, rivolgendosi al numero verde 800 841050 della Guardia igienico ambientale permanente (Giap).
Solamente se i fanghi rispettano caratteristiche qualitative ben precise possono essere utilizzati in agricoltura sfruttando le potenzialità concimanti dei residui. A condizione, come prevede la normativa, che non siano utilizzati sugli stessi terreni altri tipi di concimi come i liquami zootecnici.
Il territorio del comune di Finale, per il ridotto numero di allevamenti e la scarsa presenza di sostanza organica nei terreni, risulta tra i più idonei per l’utilizzo dei fanghi biologici.
La produzione modenese nel 2001 di fanghi è di circa otto mila tonnellate di questi 40 mila tonnellate di materiale spandibile 14 mila sono destinati all’agricoltura (in parte anche a Modena), 20 mila finiscono in discarica e sei mila al compostaggio fuori regione.
Sono 34 le aziende agricole finalesi che hanno concesso i loro terreni (pari a circa 625 ettari) per lo spandimento di 26.500 tonnellate di fanghi provenienti da sei ditte produttrici in gran parte situate in regione.