Almeno la metà delle risorse del Programma turistico di promozione locale della Provincia di Modena per il 2006 sarà destinata ai servizi turistici di base, con particolare attenzione all’accoglienza e all’informazione e con l’obiettivo di estendere e qualificare la rete degli sportelli presenti sul territorio. Lo prevede il provvedimento approvato nei giorni scorsi dal Consiglio provinciale con il voto favorevole della maggioranza, l’astensione di Lega Nord e Udc e il voto contrario di Forza Italia e An.
Il piano individua i criteri di assegnazione dei punteggi per accedere ai contributi regionali che “si prevedono in circa 300 mila euro – ha spiegato l’assessore al Turismo Beniamino Grandi – e che saranno utilizzati anche per gli altri due ambiti di attività: le iniziative di promozione turistica locale e quelle di valorizzazione turistica locale integrata e di promozione dei territori”. Le domande dei Comuni, degli enti locali e delle società d’area autorizzate devono essere presentate alla Provincia entro lunedì 17 ottobre. La giunta approverà la graduatorie entro la fine del mese.
“Il Programma, approvato all’unanimità dalla Consulta provinciale, si propone di favorire una promozione turistica in forma integrata che valorizzi natura, cultura, prodotti ed eventi” ha sottolineato l’assessore Grandi precisando che questo deve avvenire “in un contesto di azioni ambientalmente sostenibili, attento ai valori dei luoghi e non conflittuale con le comunità residenti”. Oltre alla promozione del prodotto neve e della montagna, il piano individua diversi temi e percorsi di valorizzazione: dal turismo dei parchi e sportivo a quello scolastico e associativo, dalla promozione del circuito dei Castelli a quello del Romanico, dall’immagine di Modena terra di motori al turismo enogastronomico, culturale e congressuale, fino alle terme, alle vie e i parchi storici e alle offerte per i diversamente abili.
“Le proposte sono interessanti – ha affermato Marisa Malavasi di Forza Italia – ma c’è carenza di creatività e di imprenditorialità in questo piano e manca anche una verifica dei risultati ottenuti fino a ora”. Per Tomaso Tagliani (Udc) la stagione turistica in Appennino, “nonostante si dica che ha tenuto, ha visto diminuire tra il 10 e il 30 per cento gli incassi dei commercianti” e servirebbero quindi “sostegni concreti per il settore”, mentre per Luca Caselli (An) “sono ancora troppe le iniziative culturali in cui salta fuori la politica: tra le iniziative ambientali sbucano i percorsi partigiani e al Festivalfilosofia si invitano personaggi di orientamento ben preciso e ci si concentra sul materialismo. C’è scarsa capacità di comunicazione eppure territorio ed enogastronomia potrebbero essere ottimi elementi di richiamo”. Anche secondo Dante Mazzi “bisognerebbe osare accordi con altri comuni per inserirsi nei pacchetti offerti da città turisticamente più avanzate e intercettare il turismo scolastico e culturale”. Secondo Giorgio Barbieri (Lega) “bisognerebbe lavorare per cambiare i criteri di attribuzione non basandoli solo sulle presenze alberghiere”.
Per il capogruppo Ds Demos Malavasi è importante “potenziare i centri di informazione dei Comuni e delle associazioni di Comuni promuovendo al meglio i punti di eccellenza e gli sforzi che stanno facendo gli enti locali”. Walter Telleri, Verdi, ha auspicato la promozione di un turismo sostenibile e rispettoso dell’ambiente. Mauro Cavazzuti (Margherita) ha indicato come la strada da percorrere sia quella delle “città d’arte, degli eventi culturali (il Festivalfilosofia è l’esempio concreto e migliore che si possa immaginare) e di quelli legati alla tipicità”, mentre secondo il capogruppo della Margherita Gian Domenico Tomei è necessario “inserire il nostro territorio in pacchetti turistici tematici anche per cercare di abbassare i prezzi che altrimenti non sono appetibili”.