Modena capitale dei funghi ipogei e apogei. Giovedì 25 e venerdì 27 marzo a Sassuolo e Fiorano si svolgerà il XV Convegno nazionale dell’Unione micologica italiana (Umi).
La due giorni nazionale di studi è organizzata dall’Umi e realizzata con il contributo della Provincia di Modena e il patrocinio del dipartimento di protezione e valorizzazione agroalimentare dell’Università di Bologna, della Regione Emilia Romagna e dei Comuni di Sassuolo e Fiorano.
Giovedì 25 marzo a Sassuolo, a partire dalle ore 9,30 presso la sala delle conferenze (via Rocca 22) i lavori dell’Umi – presieduta dalla professoressa Alessandra Zambonelli dell’Università di Bologna – si apriranno con il convegno “Il tartufo, salvaguardia e valorizzazione” durante il quale saranno presentati i dati relativi a ricerche finanziate dalla Provincia di Modena e dalla Regione Emilia Romagna. Tra gli studi che saranno illustrati anche quello relativo al censimento delle aree tartuficole del modenese.
Venerdì 26 marzo a Fiorano, dalle ore 8,30 presso l’Hotel Executive, i lavori dell’Umi saranno dedicati alle relazioni scientifiche su diversi settori relativa alla micologia: dalla fisiologia alla genetica, dalla tassonomia dei macro e micro funghi alle tecniche di coltivazione.
“Con queste iniziative – spiega Enrico Corsini, assessore all’Agricoltura e alimentazione della Provincia di Modena – si caratterizza ulteriormente la presenza del nostro territorio, e della valle del Secchia in particolare dove si svolge la tradizionale sagra del tartufo modenese, nel circuito nazionale delle città del tartufo. Un riconoscimento ad una nicchia particolare di valenza oltre che produttiva-economica anche ambientale e turistica”.
Nel Parco di Santa Giulia (Palagano) con una convenzione con la Provincia di Modena i tartufai modenesi sono impegnati nella manutenzione di alcune zone del parco dove tra l’altro è stato impiantata, in collaborazione con l’Università di Bologna, una tartufaia sperimentale, un bosco 300 di querce, piante micorizzate e che tra qualche anno dovrebbero produrre tartufi bianchi e neri.
In Emilia Romagna i raccoglitori autorizzati sono oltre 13 mila contro i 7 mila del Piemonte (la regione di Alba e del Monferrato), i circa 8 mila di Umbria, Toscana e Marche. A Modena i raccoglitori, provvisti di patentino, sono diverse centinaia, molti iscritti e attivi partecipanti delle attività della sezione della Associazione tartufai nata nel 1972 la cui sede è all’interno della Riserva naturale regionale delle Salse di Nirano (Fiorano).