stragi nazifasciste, aperto l’armadio della vergogna sabato 5 marzo la presentazione dei fascicoli modenesi

L’hanno chiamato “l’armadio della vergogna” perché fino al 1994, nei locali della Procura generale militare, rimasero nascosti nei suoi scaffali 695 fascicoli relativi ad altrettante stragi o eccidi di civili consumate dai nazifascisti, tra il settembre del 1943 e l’aprile del 1945, in diverse località italiane. I fascicoli relativi al modenese sono circa una quarantina per episodi che riguardano 15 comuni: da Modena a Carpi, da Concordia a Soliera, fino Mirandola, Finale, Campogalliano, Montese, Pievepelago e altri centri della pianura e della montagna. A Modena complessivamente i civili e i partigiani uccisi per rappresaglia tra il settembre del 1943 e l’aprile del 1945 furono 880, più delle vittime dei combattimenti.


A questo “Occultamento della verità” è dedicato l’incontro di sabato 5 marzo, alle 10, nella sala del Consiglio provinciale (viale Martiri della Libertà 34 a Modena) nel corso del quale verranno presentati proprio i fascicoli relativi alle stragi e agli eccidi modenesi che per anni sono stati sottratti alle istruttorie. All’iniziativa, promossa da Provincia e Comune di Modena e dall’Istituto storico, intervengono il senatore Luciano Guerzoni, vice presidente della commissione d’inchiesta sull’Occultamento dei fascicoli, il procuratore militare della Repubblica Antonino Intelisano e il direttore dell’Istituto storico Claudio Silingardi. L’incontro sarà introdotto dagli interventi del presidente della Provincia Emilio Sabattini e del sindaco di Modena Giorgio Pighi.


L’armadio della vergogna era un vero e proprio mobile nel quale i fascicoli vennero letteralmente nascosti. L’armadio, con le porte sigillate e rivolto verso la parete, venne collocato in uno stanzino alla fine di un buio corridoio di Palazzo Cesi, sede della Procura generale militare. E lì le carte che potevano permettere di individuare i responsabili di tanti crimini nazi-fascisti rimasero occultate per circa mezzo secolo.

Pubblicato: 03 Marzo 2005Ultima modifica: 27 Maggio 2020