sospesa la preapertura della stagione venatoria 2 scheda: ecco tutte le regole per i cacciatori

I cacciatori stanno ritirando in questi giorni il tesserino regionale nei Comuni, un libretto dove ogni cacciatore potrà più facilmente trascrivere negli appositi spazi oltre la data, la sigla dell’Atc o Afv anche il tipo di caccia svolto quel giorno (da appostamento o vagante). Pertanto i cacciatori trovano nei Comuni due calendari, da usare assieme: quello regionale dovrà essere usato per le disposizioni regionali che la Provincia non ha modificato, quello provinciale espone solo le modifiche valide per il modenese.Il calendario provinciale, inoltre, definisce anche le norme comportamentali per la salvaguardia dell’ambiente agricolo e forestale: quando e come si può entrate in un frutteto o in un campo coltivato, in una zona di rimboschimento o in un vigneto.


Definite anche le prescrizioni sulle armi. I fucili semiautomatici a canna liscia – in ottemperanza delle norme Unione europea – dovranno essere muniti di appositi limitatori di colpi. Per la caccia alla selvaggina stanziale, ad esclusione degli ungulati, invece, la Provincia ha confermato il divieto all’uso e detenzione di armi a canna rigata.

 

Il recente decreto del Governo in materia di caccia, inoltre, introduce nuove misure di conservazione relative alle Zps (Zone di protezione speciale), le aree dichiarate di particolare pregio ambientale che nel modenese sono in tutto 15 (sei in montagna e nove in pianura). Per queste zone tra le novità principali spiccano il divieto di caccia prima della terza domenica di settembre (dal prossimo anno dalla prima domenica), a eccezione della caccia di selezione agli ungulati e al cinghiale, e nel mese di gennaio (sempre ungulati e cinghiali esclusi, oltre a quella di appostamento per due giornate prefissate alla settimana). Vietato anche svolgere l’attività di addestramento di cani da caccia, con o senza sparo, prima della seconda domenica di settembre e dopo la chiusura della stagione venatoria, attuare la pratica dello sparo al nido nello svolgimento dell’attività di controllo demografico delle popolazioni di corvidi, effettuare ripopolamenti a scopo venatorio, ad esclusione di quelli realizzati nelle aziende faunistico venatorie e di quelli effettuati con fauna selvatica proveniente dalle zone di ripopolamento e cattura presenti nello stesso territorio. Per ulteriori informazioni sul decreto si può consultare la normativa completa sul sito www.agrimodena.it.

Pubblicato: 09 Settembre 2006