Un sistema di opportunità proiettato sul futuro, con particolare attenzione al successo educativo e formativo dei giovani e al sostegno della competitività del sistema economico. Sono le caratteristiche principali del Programma 2003-2004 per il sistema integrato dell’istruzione, della formazione professionale, dell’orientamento e delle politiche del lavoro che viene presentato mercoledì 5 marzo in Consiglio provinciale.
Il documento, sulla base degli indirizzi formulati dalla Regione, delinea le strategie di programmazione e intervento per l’utilizzo nel biennio di circa 31 milioni e 600 mila euro del Fondo sociale europeo.
“E’ una vera e propria strategia per il futuro – spiega il vicepresidente della Provincia Claudio Bergianti – che si propone di favorire processi di innovazione in uno scenario di sviluppo socialmente e ambientalmente sostenibile. Di fronte alla legge delega di riforma della scuola in discussione in questi giorni in Parlamento, inoltre, intendiamo contrastare l’eccessiva precocità di scelte che rischiano di portare fuori dal sistema scolastico in modo irreversibile una parte di giovani”.
La proposta è quella di un sistema che favorisca un’assunzione di responsabilità congiunta di scuola e formazione professionale attraverso la definizione di percorsi personalizzati capaci di valorizzare attitudini e modelli di apprendimento dei singoli. “Ogni ragazzo, insomma, avrà la possibilità di iniziare la scuola superiore – spiega Bergianti – con un programma costruito su misura per lui nel primo biennio dove troverà posto anche l’avvio di un percorso di formazione professionale. Se deciderà di non continuare gli studi, comunque, non avrà perso tempo perché i crediti formativi maturati a scuola potranno essere spesi per ottenere la qualifica”.
Il sostegno alla competitività delle imprese è caratterizzato da un forte investimento nell’innovazione, con un impegno nella formazione continua e in quella superiore (comunicato n. 221) anche con l’obiettivo di far crescere nuove competenze per figure professionali non immediatamente richieste dal sistema produttivo.
“Nel breve termine dobbiamo garantire la continuità dei fabbisogni – spiega Bergianti – ma è importante guardare avanti e attrezzarci oggi per rispondere ai bisogni di domani”.