sicurezza sul lavoro 4 – malattie professionali crescono le denunce, sordità al primo posto

Per le malattie professionali dai dati dell’Inail emerge un andamento altalenante delle denunce a fini assicurativi tra il 2002 e il 2006 con un picco di 792 casi nel 2004, seguito da un calo nel 2005 e un nuovo aumento nel 2006 (625 casi). La proporzione di casi indennizzati oscilla tra il 10 e il 15 per cento circa negli anni tra il 2002 e il 2006.

La malattie professionali denunciate all’Azienda Usl a fini statistico-epidemiologici hanno invece raggiunto nel 2007 il numero di 1.628, con un sensibile aumento rispetto agli anni precedenti (erano 1.289 del 2006 e 1.484 nel 2005).

E’ utile precisare – spiegano gli esperti di medicina del lavoro –  che l’aumento delle malattie professionali denunciate all’Inail e all’Azienda Usl non è di per sé indice di una reale maggiore incidenza di patologie da lavoro rispetto al passato, ma può invece essere espressione di una maggiore adesione dei medici alle corrette prassi di denuncia all’organo di vigilanza e di certificazione all’ente assicuratore dei casi di malattia professionale certi o sospetti.

La malattia più frequentemente denunciata è ancora l’ipoacusia da rumore (sordità) con 1.305 casi, ma sono in forte aumento le malattie muscolo scheletriche (di solito tendinopatie e artropatie) da movimenti ripetitivi degli arti superiori e da movimentazione manuale di carichi che richiedono impiego di sforzo fisico e velocità (226 casi) e le patologie del rachide, associate alla movimentazione manuale dei carichi o all’esposizione a vibrazioni (45 casi).

«In conclusione – sostengono i tecnici – se alcuni dati sembrano mostrare risultati positivi e conferme sull’efficacia delle misure preventive adottate, anche a seguito dell’estendersi e consolidarsi dell’applicazione della legge  626 sulla sicurezza, altri segnali sottolineano invece la necessità di fare di più, innovando le metodologie di intervento, incrementando la vigilanza e l’assistenza, promuovendo la diffusione della “cultura della prevenzione” in tutti gli ambienti di lavoro e verso tutte le figure e i soggetti coinvolti».  

Pubblicato: 28 Aprile 2008