sicurezza sul lavoro 3 – artigiani “a rischio” calano gli infortuni, ma con “ambienti poco sicuri”

Considerati tra le categorie più a rischio, perché spesso trascurano la sicurezza in nome del risparmio e della fretta per un’illusoria maggiore produttività, tra gli artigiani modenesi comunque tra il 2002 e il 2006 gli infortuni sul lavoro sono in calo (da 3.333 a 2.903) nonostante gli addetti del comparto siano aumentati passando da 53.710 a 55.490.

Nel 2006, quindi, gli infortuni degli artigiani costituiscono il 22 per cento di quelli dell’intero settore “industria – artigianato – commercio – servizi”; nel 2004 erano quasi il 24 per cento. Tra gli artigiani, però, si registrano la metà dei mortali del settore, due anni prima erano un terzo.

Il calo degli infortuni è generale: dal tessile al legno, dall’alimentare alla riparazione auto e ai trasporti. Solo per l’ambito delle costruzioni e del metalmeccanico il 2006 segnala un lieve aumento in coincidenza, comunque, con una crescita degli addetti.

I maggiori indici di frequenza, il parametro che mette in relazione il numero di incidenti con le ore complessivamente lavorate nel settore, si riscontrano fra i dipendenti delle aziende fino a 15 addetti nelle costruzioni, nel legno, nel ceramico e nel meccanico.

Le principali forme di avvenimento degli infortuni (come avvengono) sono relative a “colpito da” a seguire da “caduto in piano su” e da “ha urtato contro”, mentre quando si analizzano gli agenti materiali che determinano gli incidenti emergono, spiegano gli autori del Rapporto 2007, «ambienti poco sicuri, carenze di formazione e informazione». 

Pubblicato: 28 Aprile 2008