Destinare completamente le risorse del Fondo di formazione delle Agenzie di lavoro interinale agli interventi in materia di prevenzione e sicurezza sul lavoro. E’ la proposta che l’assessore provinciale al Lavoro Gianni Cavicchioli presenterà nei prossimi giorni alle parti interessate «per dare una riposta adeguata al bisogno formativo che emerge dalla frequenza degli infortuni, rilevata in particolare tra i lavoratori precari» come ricorda citando il recente rapporto Inail sui dati 2006 che per la provincia di Modena indica un aumento del 22 per cento degli infortuni per questa categoria nell’ambito di una tendenza generale che vede invece confermata la diminuzione a livello provinciale e regionale degli incidenti.
La proposta nasce dalla constatazione che «le Agenzie di lavoro interinale intercettano larga quota del precariato – spiega Cavicchioli – e sono tenute per legge a fare formazione ai propri lavoratori, spesso stranieri e giovani alle prime esperienze lavorative, cioè i soggetti più a rischio: a loro va dedicata una maggiore attenzione, proprio perché carenti di cognizioni tecniche e della più elementare cultura della sicurezza». L’attuale situazione vede le società di somministrazione svolgere una formazione di breve durata che deve comprendere la sicurezza insieme a una parte professionale dalla quale, però, «per lavoratori destinati a cambiare frequentemente luogo e settore di attività, non si può pretendere grandi risultati» sottolinea Cavicchioli ritenendo «altrettanto improbabile che un’impresa che assume un lavoratore per poche settimane possa fornire una qualità e una quantità di formazione sulla sicurezza come quella per i lavoratori a tempo indeterminato».
Per l’assessore, quindi, «una soluzione razionale del problema potrebbe essere la concentrazione della formazione per la sicurezza, in buona parte trasversale ai settori di attività, sulle società di somministrazione lasciando alle imprese la formazione professionalizzante nella quale si può comprendere anche l’informazione sul rischio specifico inerente al lavoro svolto».
L’idea verrà sottoposta alla direzione di Assolavoro, associazione di rappresentanza delle Agenzie di somministrazione e, annuncia Cavicchioli, alle parti sociali nell’ambito della Commissione di concertazione provinciale per valutarne la fattibilità: «E’ un tema di interesse nazionale, ma auspico che da un primo confronto a livello provinciale, Modena possa essere luogo di una sperimentazione o comunque di promozione di questa iniziativa».