Sono in corso le operazioni per il passaggio al “tutto digitale” nelle comunicazioni tra la Provincia di Modena e gli enti locali modenesi che inizierà da mercoledì 1 dicembre. A partire da quella data, infatti, la corrispondenza ufficiale tra gli enti potrà avvenire solo tramite la Posta elettronica certificata (Pec) che sostituirà tutti gli invii cartacei di posta e raccomandate. L’utilizzo obbligatorio della Pec, che comporta tra l’altro un risparmio di 60 mila euro all’anno per le raccomandate dell’ente, rientra nell’ambito delle azioni di semplificazione amministrativa avviato dalla Provincia con l’obiettivo di definire nuove procedure interne snelle, pratiche e agevoli per facilitare cittadini e imprese.
«Semplificare le procedure significa diminuire la burocrazia e aumentare l’efficienza della pubblica amministrazione – spiega Daniela Sirotti Mattioli, assessore provinciale con delega alle Politiche per la semplificazione amministrativa – agevolando sia i cittadini che le aziende per le quali semplificare l’adempimento delle pratiche amministrative significa ridurre costi e tempi e quindi liberare risorse da investire nell’attività d’impresa». A questo obiettivo punta il progetto che coinvolge tutti gli Sportelli unici delle attività produttive della provincia nella unificazione e standardizzazione delle procedure e nell’attivazione di un sistema informativo unico per l’accesso telematico ai servizi e la gestione on line delle pratiche che sarà pienamente operativo entro la prossima primavera, come previsto dalla legge.
Tra gli altri progetti di semplificazione già attivati dalla Provincia ci sono anche il passaggio al digitale per la partecipazione a bandi e concorsi, la trasmissione di documenti avviene infatti solo on line permettendo di eliminare completamente il “giro” delle carte, e la riduzione dei tempi nella pubblicazione degli atti attraverso l’albo pretorio informatico. Inoltre la Provincia, aggiunge l’assessore Sirotti Mattioli, «è da tempo impegnata in un percorso di riorganizzazione dell’ente sulla base del quale sono state ridotte le posizioni dirigenziali e accorpati aree e servizi, e l’adozione di pratiche di semplificazione diventa uno dei criteri di valutazione dei dirigenti».