Scuola \2 – Dibattito in Consiglio provinciale. Ok a odg del pd di sostegno alla scuola pubblica

Il Consiglio di mercoledì 13 ottobre dedicato ai temi della scuola è stato l’occasione per approvare, con il voto favorevole della maggioranza e quello contrario di Pdl e Lega nord, un ordine del giorno a sostegno della scuola pubblica proposto da Giorgio Siena (Pd) che, nella presentazione, ha affermato che «in una società sempre più complessa, la vera scommessa è una scuola di qualità per tutti mentre questa riforma penalizza il sistema scolastico con un insieme di azioni che ci allontana dalla Costituzione italiana e dall’Europa e nel contempo non ci mette in condizione di affrontare la crisi».

«Critiche pretestuose e senza contributi costruttivi» ha ribattuto Giovanna Bertolini (Pdl) sottolineando che «la riforma degli istituti tecnici e professionali è stata apprezzata da tutti comprese imprese e associazioni». Per Patrizia Cuzzani (Idv), invece, la riforma ha tagliato ulteriormente risorse che erano già tra le più basse in Europa, «all’interno di un disegno politico per smantellare la scuola pubblica e foraggiare il business delle private, perché l’ignoranza rende le persone più controllabili». E Bruno Rinaldi (Pdl) ha replicato che «l’ignoranza diffusa è generata non solo dalla scuola di oggi ma anche da quella di ieri che seguiva modelli di insegnamento che volevano tutti uguali e tutti ugualmente ignoranti». Per Grazia Baracchi (Pd) «le giuste soluzioni per risolvere i problemi della scuola non si trovano perché questa non viene considerata una priorità e non c’è la coscienza che la scuola pubblica funge da asse portante per la società civile e la famiglia». Secondo Mauro Sighinolfi (Pdl) i tagli del ministro Gelmini «sono funzionali a una riforma che punta a creare una scuola forte» mentre, al contrario, per Monica Brunetti (Pd) la drastica riduzione delle risorse penalizza l’offerta formativa della scuola pubblica danneggiando soprattutto le opportunità di apprendimento per i più deboli». Per Stefano Corti (Lega nord) l’ordine del giorno «dimentica completamente la meritocrazia e il fatto che i docenti dovrebbero scegliere di insegnare non per lo stipendio ma per passione e responsabilità». «Non mi sembra che prima dell’arrivo della Gelmini nella scuola tutto andasse bene» ha commentato nella dichiarazione di voto Dante Mazzi (Pdl) sottolineando che «solo la presenza in aula delle opposizioni permette di raggiungere il numero legale, che il Pd non è riuscito a garantire, e quindi di votare questo ordine del giorno».

Pubblicato: 15 Ottobre 2010Ultima modifica: 13 Aprile 2020