«Per quanto ci riguarda l’impianto di bitume può partire non appena saranno realizzati gli interventi migliorativi a carattere ambientale chiesti dalla Provincia e dalla Conferenza dei servizi».
Lo afferma Stefano Vaccari, assessore provinciale all’Ambiente, dopo l’autorizzazione sulle emissioni in atmosfera approvata nei giorni scorsi da tutti gli enti che compongono l’organismo (tra i quali Provincia di Modena, Comune, Ausl e Arpa).
«La Conferenza – aggiunge Vaccari – ha migliorato ulteriormente le prestazioni ambientali dell’impianto che per le sue caratteristiche non è certo tra quelli più inquinanti, anzi. I cittadini di Savignano possono stare tranquilli, l’impatto sarà ridotto anche grazie alle prescrizioni sui limiti delle emissioni, sulla prevenzione delle polveri durante la lavorazione e sulla gestione dell’impianto sotto il profilo dell’impatto odorigeno».
Sul tema della conformità urbanistica Vaccari ricorda che questa è stata confermata dal Comune in sede di Conferenza.
Vaccari sottolinea inoltre che la Provincia garantisce la tutela ambientale, la salute dei cittadini per conciliarli con il diritto all’esercizio di impresa.
«In un momento economico così difficile – precisa Vaccari – un imprenditore che intende investire sul nostro territorio dando lavoro a 30 lavoratori deve essere messo nelle condizioni di farlo in modo efficiente e trasparente come abbiamo fatto».
Vaccari ricorda anche che la Provincia sta lavorando a oltre 200 autorizzazioni integrate ambientali relative ad altrettanti stabilimenti industriali modenesi per cui la nuova normativa prevede questo adempimento che si concentra sulle modalità di gestione e l’impatto ambientale, una procedura non prevista per l’impianto di Savignano proprio perché non è tra quelli più inquinanti.
Nel territorio modenese sono presenti una dozzina di impianti simili a quello di Savignano: a Modena, Campogalliano, Formigine, Marano, Pavullo, Prignano e Spilamberto. Impianti periodicamente controllati dall’Arpa.
La procedura di autorizzazione era stata avviata dopo la sentenza del Tar nell’inverno scorso che, a seguito di un ricorso delle associazioni ambientaliste, aveva rilevato la necessità di rivedere alcuni elementi procedurali sull’autorizzazione in atmosfera rilasciata in precedenza.
Sull’impianto di Savignano, la Provincia, per ridurre le emissioni in atmosfera e l’impatto sull’ambiente aveva già imposto alla ditta l’innalzamento del camino, migliorando le prescrizioni già presenti in una precedente autorizzazione, e introdotto nuovi obblighi anche di carattere gestionale e ulteriori controlli obbligatori nelle fasi di avvio. Ora si aggiungono nuove prescrizioni per migliorare ancora di più le prestazioni ambientali. Come era già avvenuto nell’agosto dello scorso anno quando la Provincia aveva concesso il via libera alle modifiche dell’autorizzazione sugli scarichi idrici dell’impianto (non interessata dalla sentenza del Tar) potenziando, per esempio, la tutela delle acque sotterranee.