rischio sismico, microzonazione su cinque comunilo studio presentato a bastiglia martedì 23 ottobre

Verranno presentati martedì 23 ottobre, in un incontro in programma alle ore 20,30 alla sala di Cultura del municipio di Bastiglia, i risultati degli studi per la redazione della microzonazione sismica previsti nell’ambito dell’accordo di collaborazione triennale tra la Provincia di Modena e i Comuni di Bastiglia, Guiglia, Marano, Montese e Zocca e avviati oltre un anno fa. L’incontro – aperto a tecnici, progettisti e alla cittadinanza – vedrà come relatori il geologo di CentroGeo srl Gian Pietro Mazzetti, Antonella Manicardi del servizio Pianificazione urbanistica della Provincia di Modena, Roberto Farina di Oikos Ricerche e Maria Romani, ingegnere della Regione Emilia Romagna.  Partecipa anche Egidio Pagani, assessore provinciale alle Infrastrutture.

Gli studi di microzonazione sismica sono stati realizzati su una porzione di territorio pari a 254 kmq e hanno prodotto un quadro conoscitivo di ben 63 cartografie, illustrati da 5 relazioni e documentati da oltre 350 nuove indagini. Sono stati realizzati con sviluppi in scala 1:5.000, comprensivi sia del territorio urbano (centri, frazioni e principali località abitate) sia delle aree di previsto insediamento e delle principali infrastrutture viarie. Le carte individuano le aree caratterizzate da fattori di “amplificazione” e instabilità con particolare attenzione e dettaglio a quelle soggette ad espansioni urbanistiche.

Come sottolinea Pagani «questi studi hanno l’obiettivo di migliorare la conoscenza della pericolosità sismica, nell’ottica di una tendenziale riduzione del deficit di sicurezza sismica nel territorio, evidenziato dal terremoto del maggio scorso. Sono quindi un concreto strumento di prevenzione e riduzione dei rischi già a partire dalla fase di pianificazione urbanistica, quando cioè è indispensabile stabilire come e dove realizzare gli insediamenti tenendo conto delle caratteristiche sismiche dei terreni».

La microzonazione sismica, infatti, è la suddivisione dettagliata del territorio in base al comportamento dei terreni durante il terremoto, legato alle locali condizioni sia geologiche che morfologiche. L’interazione tra onde sismiche e condizioni locali può produrre significativi effetti di amplificazione del moto sismico in superficie quali frane in montagna e liquefazione con effetto “effetto sabbie mobili” in terreni di pianura. La conoscenza delle aree in cui tali effetti possono verificarsi è fondamentale per un’efficace politica di prevenzione e riduzione del rischio.

 

 

Pubblicato: 22 Ottobre 2012