Un esercito di seimila faraone per combattere le cavallette. La “guerra” all’insetto nocivo che infesta parte della collina modenese è già pronta a scattare. Questo è il terzo anno consecutivo che viene usata “l’arma” della faraona, considerata una dei più efficaci predatori naturali di cavallette. Finora si era combattuto con le “armi” chimiche le quali però si erano rivelate poco incisive, costose e anche controproducenti perché andavano impiegate su un territorio dove esistono molto aziende di agricoltura biologica.
Il progetto di lotta biologica è finanziato dall’assessorato Agricoltura della Provincia di Modena, dai Comuni interessati (quelli della fascia pedecollinare)
e dalla Regione Emilia – Romagna. Il passaggio dalla guerra chimica a quella biologica ha incontrato l’interesse crescente dei coltivatori: quest’anno il Consorzio fitosanitario di Modena ha consegnato quasi seimila faraone (5.775 per la precisione) a 125 aziende agricole e agrituristiche dislocate nella fascia collinare maggiormente interessata dalle infestazioni di cavallette (Guiglia, Serramazzoni, Marano sul Panaro, Zocca, Fiorano, Maranello, Savignano, Castelvetro, Vignola, Pavullo e Polinago).
Le aziende aderenti al progetto hanno versato un contributo di un euro per pulcinotto di faraona assegnato sulla base della superficie di prato stabile o medicaio (sei faraone per ettaro) da coprire con la lotta biologica. Per provvedere all’addestramento di questi voraci predatori di cavallette agli agricoltori è stato distribuito un vademecum. Il Consorzio fitosanitario provvederà inoltre ad effettuare verifiche sul campo sull’utilizzo delle faraone e raccogliere tutte le informazioni necessarie per ottimizzare questo innovativo strumento di intervento.
I tecnici del Consorzio fitosanitario intanto fanno sapere che l’uso delle faraone non è l’unica strada che si batte, ma parallelamente continua la sperimentazione di prodotti microbiologici per arrivare a combattere ancora più efficacemente l’infestazione delle cavallette nel rispetto dell’ambiente.