Gli edifici del “comparto S.Paolo”, compresi tra via Selmi e via Camatta a Modena, saranno completamente recuperati. In quest’area, di notevole interesse storico e culturale, sorgeranno la nuova biblioteca di Giurisprudenza, spazi per studenti, bar, negozi, laboratori, scuole e una palestra.
Questo grazie all’accordo, approvato nei giorni scorsi dal Consiglio provinciale, tra la Fondazione S.Paolo e S.Geminiano, proprietaria dell’area, la Provincia, il Comune di Modena e l’università di Modena e Reggio Emilia. Hanno votato a favore la maggioranza (Ds, Margherita) e Rc; astenuto il centrodestra (FI, An, Lega nord e Udc).
In base all’accordo la Fondazione si impegna a cedere ai tre enti la proprietà degli edifici, mantenendo quella del terreno, per un cifra di cinque milioni e 681 mila euro, suddivisa in base alla ripartizione della superficie, in tutto circa 12 mila metri quadrati.
La nuova biblioteca della facoltà di Giurisprudenza, che occuperà parte del piano terra dell’edificio, avviene in vista del trasferimento della facoltà nel vicino complesso del S.Geminiano; un’altra porzione significativa sarà invece destinata dal Comune di Modena a sede unica della scuole di base del centro storico, mentre la Provincia completerà il recupero dello spazio espositivo della chiesa di S.Paolo acquisendo l’ex Gipsoteca.
La storia dell’area del S.Paolo è strettamente legata a quella della città. L’edificio è già citato dal cronista Tassoni che accenna alla sua costruzione, nel 1192, presso una porta secondaria delle mura, nel settore meridionale della città.
Dopo l’insediamento delle monache, nel ‘400, la struttura del convento di San Paolo diventerà, nei secoli, sempre più ampia anche grazie all’intervallarsi nel suo interno di chiostri, giardini, orti e cortili, come quelli del Banano e del Leccio che ospitano in esatte la manifestazione “Circoli e cortili”.
Il San Paolo e i confinanti monasteri femminili di S.Geminiano e del Corpus Domini costituiscono in quegli anni il complesso conventuale più imponente nel tessuto urbanistico di Modena.
Nel 1653 viene rifatta la chiesa esterna: a progettare e dirigere i lavori è Cristoforo Malagola detto il Galaverna uno tra i più illustri esponenti della cultura barocca fiorita a Modena durante il dominio estense.
Con la Restaurazione Austro-estense venne inaugurato, nel complesso conventuale attorno al 1816, l’”Educando delle povere zitelle”. Dopo l’unità d’Italia, nel 1865, la Provincia di Modena si impegnò al sostegno economico dell’Educatorio eretto nel 1871 a Ente morale.
Nel 1944 parte del comparto subì un violento bombardamento. In questi ultimi decenni parte dell’area ha ospitato la sede della circoscrizione Centro storico e altri servizi comunali.
Adesso, con il progetto di recupero, negli spazi dove in passato sorgevano i laboratori di taglio e cucito e le spoglie camerate delle “povere zitelle” nasceranno nuovi e moderni spazi mantenendo intatta la tradizionale vocazione culturale e di supporto ai giovani che ha caratterizzato nei secoli il comparto S.Paolo.