«Nessuna solidarietà a chi convive con mafia e camorra». Con questa affermazione Giorgio Barbieri (Lega Nord) ha aperto il dibattito in Consiglio provinciale seguito all’interpellanza sul “Soccorso rosso” nello smaltimento dei rifiuti provenienti dalla Campania, proposta da Dante Mazzi, Claudia Severi e Antonella Orlandi (Forza Italia), e alla risposta di Alberto Caldana, assessore provinciale all’Ambiente. Barbieri ha proseguito dichiarando: «Politicamente siete condannati perché avevate detto che non avreste più accettato rifiuti da fuori regione e invece li avete presi di nuovo». Per Tomaso Tagliani (Udc) la solidarietà sui rifiuti della Campania «è falsa: Provincia e Comune di Modena non hanno aiutato né Serramazzoni, che in situazione di emergenza ha dovuto smaltire i rifiuti in Romagna e Toscana, né Prignano che li ha portati in Lombardia. Se Napoli fosse stata del centrodestra, come lo erano questi due Comuni, non ci sarebbe stata nessuna solidarietà».
Non convinta dalla risposta anche la capogruppo di Forza Italia Claudia Severi: «Siamo d’accordo con il principio di solidarietà che però interviene in caso di emergenza e non, come in questo caso, di deficienza e incapacità che durano da anni. Tutta l’operazione è stata poco trasparente: non si sapeva cosa sarebbe arrivato e i controlli di Arpa non sono stati una sufficiente garanzia. Perché non si è permesso ai comitati di verificare la tipologia dei rifiuti?». Cesare Falzoni (An), per condannare la situazione napoletana, ha usato le parole di un esponente di centrosinistra, l’ex presidente di Ato Ferruccio Giovannelli, che ha criticato gli amministratori campani.
«Non giustifichiamo chi ha governato la Campania per questi vent’anni – ha replicato Demos Malavasi (Pd) – e la responsabilità è anche del centrodestra che ha presieduto la Regione fino al 2000. Tutti i governi hanno scelto di gestire il problema rifiuti attraverso il commissariamento e questo ha portato a una deresponsabilizzazione della politica». Per Walter Telleri (Verdi) «il modello modenese ha elementi positivi e può servire da esempio, ma le decisioni e la programmazione dei Comuni sono troppo imbrigliate dalla volontà del gestore. Hera è uno strumento, se lo trasformiamo in un soggetto decisionale facciamo un pessimo servizio ai cittadini». Dichiarandosi non soddisfatto, Dante Mazzi (FI) ha ribadito che «il no ai rifiuti campani è una presa di posizione contro l’irresponsabilità dell’amministrazione» e ha chiesto di sapere «a quali impianti sono destinati i rifiuti in tour per la provincia».