“ricerca sulle rezdore? va fatta in tutto il mondo” incontro con carlo petrini per “i sapori dell’arte”

«La tradizione agroalimentare del territorio è una innovazione ben riuscita, perché ha resistito nei secoli. Per questo abbiamo il dovere di tramandarla alle generazioni future. Ed è quello che, con un’operazione culturale di alto livello, la Provincia di Modena sta facendo attraverso la mostra d’arte alla chiesa di San Paolo e soprattutto con la ricerca sui saperi delle rezdore ». L’ha detto il presidente internazionale di Slow Food, Carlo Petrini, durante la conferenza che lunedì 2 aprile ha aperto il ciclo di incontri collegati alla mostra “I sapori dell’arte”, rassegna di arte dell’Ottocento e Novecento modenese incentrata sui temi della gastronomia locale in corso alla chiesa di San Paolo a Modena.

«La ricerca promossa dalla Provincia di Modena – ha spiegato Petrini, dopo aver visionato il filmato che viene proiettato all’interno della mostra – attraverso oltre 140 interviste ricostruisce i fili di una memoria che rischia di scomparire con il cambio generazionale. E’ un’operazione che va portata ad esempio, e che bisognerebbe fare in tutto il mondo, perché stiamo rischiando quello che a mio parere è una sorta di genocidio culturale. Stiamo perdendo le nostre radici, i saperi delle generazioni passate: nel giro di qualche anno, se non si fa nulla, si chiuderà il cerchio e di questo patrimonio non resterà più nulla. Ed è paradossale che questo accada proprio nel momento in cui c’è una esplosione mediatica dell’arte gastronomica: in tv, sui giornali è tutto uno spadellamento, un’architettura di piatti, un parlare a vanvera di cibo».

Petrini ha rinnovato al presidente della Provincia Emilio Sabattini l’apprezzamento per «l’operazione meravigliosa che state facendo. Questa ricerca dev’essere diffusa dappertutto, nelle scuole, nelle case. Non è una cosa archeologica, ma un’opera estremamente moderna».

La mostra “I sapori dell’arte”, realizzata dalla Provincia con la collaborazione del Centro Studi Muratori, il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e dei quattro consorzi di tutela dei prodotti di eccellenza modenesi – lambruschi doc, aceto balsamico tradizionale, prosciutto di Modena e parmigiano reggiano – resterà aperta fino al 20 maggio, tutti i giorni dalle 10 alle 19, con ingresso gratuito.

 

Pubblicato: 03 Aprile 2007Ultima modifica: 27 Maggio 2020