Inverno del 1944, cinque donne di Sant’Annapelago e Roccapelago, attraversando la linea gotica, lungo la strada del ritorno dalla Toscana, vennero avvistate da un gruppo di soldati tedeschi e uccise brutalmente. Di loro non si seppe nulla fino a quando la neve non si sciolse. E tutt’oggi non si conoscono i loro nomi, ma il loro sacrificio è ricordato da una cappella in sasso che lo scorso anno venne danneggiata da ignoti. Così come ha bisogno di interventi il cippo che a Rovereto di Novi ricorda l’aviatore francese Michel Seeten. Costretto a paracadutarsi durante un’azione, il sergente Seeten si unì al movimento per la Liberazione e venne poi ucciso da una pattuglia tedesca durante un rastrellamento. E a Vignola ha bisogno di un nuovo impianto di illuminazione il monumento in memoria delle vittime dell’eccidio di Pratomaggiore, gli otto giovani partigiani prelevati nel febbraio del 1945 dal carcere di Sant’Eufemia e impiccati per vendicare la morte di un soldato tedesco.
Sono solo tre dei 14 tra cippi e monumenti partigiani per i quali è previsto il restauro con il contributo della Provincia di Modena, che proprio in questi giorni ha assegnato a 11 Comuni risorse per 30 mila euro. “Sono piccoli frammenti di una grande storia fatta di eroismi e sacrifici – commenta l’assessore provinciale alla Cultura Beniamino Grandi – ed è importante non disperdere la memoria di questi episodi perché ai protagonisti, spesso sconosciuti, della lotta di Liberazione dobbiamo una profonda riconoscenza. Anche per la Carta costituzionale che ha le sue radici proprio in quelle vicende – aggiunge Grandi – e che in questi anni ha permesso a tutti, da una parte e dall’altra, di poter contare su regole certe e su di un reciproco riconoscimento democratico”.
I finanziamenti della Provincia, che coprono al massimo il 40 per cento spesa, permetteranno interventi per oltre 120 mila euro. Gli undici comuni sono Pavullo, Riolunato, Pievepelago, Novi, Marano sul Panaro, Bastiglia, Ravarino, Nonantola, Castelvetro, Vignola e San Cesario.