Raimondo Montecuccoli nasce nel castello di Montecuccolo di Pavullo (Modena) nel 1609. Fu educato dal cardinale Alessandro d’Este che lo conduce a Roma dove inizia i suoi studi letterari.
Nel 1625, affascinato dalla vita militare, decide si arruolarsi come soldato nelle armate degli Asburgo. Dopo essersi distinto in numerosi azioni assume il comando di uno squadrone di cavalleria; nel 1631 viene gravemente ferito e catturato dalle truppe di Gustavo II di Svezia.
Dopo sei mesi viene liberato e riprende la carriera militare. Grazie ad una serie di successi sul campo, che mettono in luce la sua abilità nel gestire le operazioni più complesse, dimostrando anche una acuta sensibilità politica, diventa comandante imperiale della campagna di Polonia.
Prosegue gli studi strategici, politici ed economici, dedicandosi in particolare alla crisi della cristianità minacciata da una parte dall’eresia luterana e dall’altra dall’avanzata dell’islam.
E con il nemico orientale dovrà confrontarsi anche militarmente quando, nel 1664, l’impero gli assegna il compito di fermare l’invasione turca del gran visir Koprulu, le cui truppe erano arrivate alle porte dell’Europa.
I due condottieri si affrontano il 1 agosto del 1664 nel villaggio di S.Gottardo, oggi Gyor in Unghera, dove Montecuccoli prevale con un esercito costituito da circa la metà di soldati rispetto al nemico. La successiva resa di Vasar, chiesta dai turchi, rappresenta un momento decisivo nelle sorti future dell’Europa.
Il 16 ottobre Raimondo Montecuccoli muore a Linz in Austria. Le sue spoglie riposano a Vienna nella chiesa dei Nove cori angelici, in piazza Am hof, nei pressi del palazzo imperiale.