Un esposto cautelativo alla Procura della Repubblica e Prefettura di Modena e alla Corte dei conti di Bologna sulla situazione finanziaria della Provincia è stato inviato da Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Provincia di Modena, giovedì 16 marzo, aderendo, come proposto dall’Unione delle Province d’Italia (Upi), ad analoghe iniziative da parte di tutti i presidenti delle Province italiane in vista del Consiglio dei ministri del 24 marzo.
In questa data, infatti, il Governo dovrebbe assumere provvedimenti per ridurre i prelievi, previsti dalle leggi di Stabilità, sulle risorse delle Province che, si legge nell’esposto, comportano per l’ente un serio rischio di incorrere in gravi responsabilità.
«I cittadini – sottolinea Muzzarelli – hanno diritto a strade e scuole sicure, ma con questi prelievi forzosi, un autentico federalismo al contrario, non siamo nelle condizioni di approvare un bilancio e di garantire l’erogazione dei servizi. Anche se il recente referendum – aggiunge Muzzarelli – ha confermato le Province come organo di rilievo Costituzionale, nessuno vuole tornare ai vecchi enti e la recente riforma ha portato risparmi ed efficienza; la stessa riforma ha assegnato alle Province competenze importanti che devono essere garantite, per questo serve con urgenza un decreto legge per restituire le risorse necessarie».
Nell’esposto si giudicano i prelievi «una violazione dell’art. 119 della Costituzione, nonché del principio di buon andamento della Pubblica Amministrazione di cui all’art. 97 della Costituzione» con gravi danni per i cittadini e per l’ente che non è in grado di far fronte alle proprie competenze istituzionali tra cui spiccano la manutenzione a Modena della rete di oltre mille chilometri di strade provinciali e la manutenzione di 58 edifici scolastici superiori e 24 palestre (vedi comunicato n. 109).
Viene ripresa nell’esposto anche la recente relazione della Corte dei Conti che ha giudicato i tagli alle Province «illegittimi e irragionevoli, tali da rendere impossibile lo svolgimento delle funzioni istituzionali».