Sono quasi 700 i volontari di protezione civile, appartenenti alle 31 associazioni modenesi che fanno parte della Consulta del volontariato di protezione civile. Nell’elenco ci sono gli scout dell’Agesci, i radioamatori del Radio club Antenna 2000 di Carpi e del Radio club 81, i paracadutisti della Scuola nazionale, i sommozzatori del Centro Modena sub e del Sea sub di Modena, le Gev, i militari in congedo e le infermiere della Croce rossa, i cinofili del Gruppo soccorritori, poi le Anpas, l’associazione nazionale Carabinieri, il gruppo fuoristrada di Zocca e dieci gruppi comunali di volontari costituiti a Bomporto, Camposanto, Finale Emilia, Formigine, Guiglia, Modena, Novi, Pavullo, Soliera e dell’Unione Terre di castelli.
Tutti portano il proprio contributo, sia in emergenza che nel cosiddetto “tempo di pace”, in base alle proprie competenze. Ma non solo. Gestiscono un parco mezzi composto da autocarri, fuoristrada, mezzi di sollevamento, ruolottes, cucine da campo, cisterne per l’acqua potabile, tensostrutture, tende da campo, motopompe, attrezzature antiallagamenti, gruppi elettrogeni, attrezzature antincendio e torri faro.
E per migliorare ulteriormente il coordinamento di questo vero e proprio esercito di volontari la Provincia, con la Consulta, ha aggiornato il Piano di interno per la gestione delle comunicazioni e delle emergenze.
Come spiega Alberto Caldana, assessore provinciale all’Ambiente, «l’eterogeneità delle associazioni è certamente una ricchezza. Ma, per rendere più efficace il contributo di ogni singola associazione, serve un coordinamento riconosciuto da tutti e un preciso schema organizzativo, come previsto in questo piano, da applicare in caso di emergenza». Il piano, spiega Valter Sacchetto, presidente della Consulta dei volontari, «nasce da anni di esperienza sul campo, valorizzando il ruolo dei volontari».
Il documento, presentato nel corso della seconda Convention provinciale della protezione civile che si svolge in piazza Grande a Modena sabato 27 e domenica 28 ottobre, definisce referenti, compiti e modalità di intervento a seconda dei diversi scenari possibili: piena dei fiumi, frane, incendi boschivi, incidente industriale, terremoto, nevicate ed emergenze autostradali. Per ogni evento sono previste diverse fasi di intervento dall’attenzione, al preallarme, fino alla gestione dell’emergenza e del dopo crisi.