Le mansioni e le attività che i lavoratori socialmente utili saranno chiamati a svolgere negli uffici amministrativi o nelle cancellerie e segreterie giudiziarie modenesi sono quelle tipiche degli applicati: dalla fotocopiatura alla scansione informatica e alla fascicolazione di documenti, dall’uso di sistemi informatici di scrittura alla classificazione di atti, fino alla ricerca di dati in collaborazione con le strutture dell’amministrazione giudiziaria. L’attività di digitalizzazione dei documenti è particolarmente importante in questa fase visto che fa parte del percorso del cosiddetto processo telematico.
«Oltre a contribuire nel garantire l’efficienza dei servizi giudiziari per i cittadini modenesi, con questo progetto – spiega l’assessore al Lavoro Francesco Ori – offriamo concrete possibilità ad alcune persone espulse dal mercato del lavoro di continuare a lavorare per evitare di disperdere la professionalità acquisita ottenendo anche un’integrazione al reddito rispetto all’indennità percepita con la mobilità».
Il progetto ha un costo per la Provincia di circa 60 mila euro e prevede le coperture assicurative e una integrazione economica per i lavoratori pari alla differenza tra il livello retributivo della funzione svolta (categoria B3 del contratto degli enti locali: circa 1570 euro lordi al mese) e quanto viene già percepito come indennità di mobilità lorda.