E’ Demos Malavasi, 50 anni, del Pd, già capogruppo nell’ultimo mandato e prima sindaco di Carpi, dal 1995 al 2004, il nuovo presidente del Consiglio provinciale di Modena. E’ stato eletto all’unanimità nel corso della seduta di insediamento di mercoledì 1 luglio iniziata proprio sotto la sua presidenza in quanto consigliere con il miglior risultato elettorale personale. Sempre all’unanimità è stato eletto anche il vice presidente: Mauro Sighinolfi, 59 anni, consigliere del Pdl.
«Il Consiglio – ha affermato Malavasi – deve avere il ruolo di sede sovrana del dibattito e delle decisioni politiche e amministrative che riguardano tutto il territorio provinciale». E questo, ha aggiunto Sighinolfi, «con un sano confronto e tutelando il reciproco rispetto e la collaborazione tra maggioranza e opposizione».
Dopo un minuto di silenzio per le vittime dell’incidente ferroviario di Viareggio, il presidente della Provincia Emilio Sabattini ha pronunciato di fronte a Malavasi la formula di rito del giuramento: «Giuro di osservare lealmente la Costituzione italiana».
In precedenza si era proceduto alla sostituzione dei quattro consiglieri dimissionari, tre perché entrati in giunta (Mario Galli dell’Italia dei valori, Egidio Pagani e Francesco Ori del Pd) e una per motivi personali (Cristina Cavani del Pd). I consiglieri subentrati sono Serena Bergamini, Giorgio Siena e Marina Vignola per il Pd, Patrizia Cuzzani per l’Idv.
Demos Malavasi, 50 anni, due figlie, dirigente politico, tra il 2004 e il 2009 è stato capogruppo in Consiglio provinciale, prima dei Ds e poi del Pd. In precedenza era stato nove anni sindaco di Carpi, tra il 1995 e il 2004, e capogruppo del Pds in Consiglio comunale a Carpi, tra il 1991 e il 1995.
La candidatura di Malavasi è stata presentata dal capogruppo del Pd Luca Gozzoli, presidente del Consiglio tra il 2004 e il 2009 («Demos ha le qualità di esperienza ed equilibrio necessarie per questo ruolo), mentre quella di Sighinolfi è stata avanzata dal capogruppo del Pdl Dante Mazzi che ha sottolineato come ci fosse l’accordo con gli altri capigruppo di opposizione.