Anche nella quinta edizione sarà il direttore di “Famiglia cristiana” Antonio Sciortino a presiedere la giuria del premio giornalistico nazionale “Zocca – Padre Gabriele Adani” promosso dal Comune di Zocca, dalla Provincia di Modena e dall’Antoniano di Bologna, con il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia Romagna, della Regione Emilia Romagna e della Provincia di Bologna.
Il tema scelto per il premio (“L’Appennino di ieri, di oggi, di domani”) ha lo scopo di promuovere una maggiore conoscenza della realtà appenninica emiliana e nazionale. Il termine per presentare la candidatura per il 2001 è fissato al 1 ottobre e si può concorrere con articoli, con saggi e con servizi radiotelevisivi pubblicati o trasmessi tra il 1 settembre 2000 e la fine di agosto di quest’anno. Le premiazioni si svolgeranno a Zocca in dicembre.
E’ previsto un premio di tre milioni di lire per ognuna delle tre sezioni in cui è articolata l’iniziativa: servizi giornalisti per giornali quotidiani e periodici, servizi radiofonici e televisivi trasmessi da reti nazionali o locali, saggistica a carattere scientifico e divulgativo. Mentre le prime due sono riservate ai giornalisti iscritti all’ordine (professionisti, pubblicisti e praticanti), la terza è aperta a tutti.
Per informazioni ci si può rivolgere all’ufficio Relazioni esterne della Provincia (tel. 059 – 209.364 – E-mail: giusti.g@provincia.modena.it).
Giornalista pubblicista, originario di Zocca, Padre Adani ha svolto per quasi quarant’anni un’intensa attività giornalistica conducendo, tra le altre iniziative, la rubrica radiofonica Rai “Un minuto per te”, all’inizio degli anni Settanta, e pubblicando numerosi volumi. Dall’attività svolta e dall’attento spirito d’osservazione espresso, emerge il suo profondo legame con la sua terra d’origine – l’Appennino modenese – e più in generale con le zone montane del nostro Paese. “L’iniziativa commentano i promotori – si prefigge il duplice obiettivo di ricordare la figura di Padre Gabriele e di contribuire a far conoscere meglio realtà territoriali e sociali spesso in secondo piano”.