Piano tutela acque \2 – Come stanno falde e fiumi. Aumentano i nitrati, meglio il Panaro del Secchia

L’acqua del Secchia è di qualità più scadente rispetto a quella del Panaro. I torrenti di montagna si confermano in buona salute, ma scendendo verso la pianura, l’acqua peggiora pur rimanendo ad un livello di classificazione sufficiente; buona anche la qualità dei laghi di montagna come il lago Santo, Baccio, Turchino e Scaffaiolo. Tuttavia per i corsi d’acqua modenesi resta il divieto assoluto di balneazione. Per quanto riguarda le acque delle falde sotterranee permane il rischio nitrati, soprattutto per i pozzi nella zona a sud di Modena.

E’ questo in sintesi lo stato di salute delle acque superficiali e sotterranee modenesi che emerge dal  Quadro conoscitivo contenuto nel Piano di tutela delle acque. I rilievi sono stati eseguiti da oltre 50 stazioni lungo i fiumi e quasi 90 pozzi di acqua potabile tenuti costantemente sotto controllo.

Nelle acque sotterranee si è registrato un avanzamento del fronte dei nitrati verso la città di Modena, con il coinvolgimento di alcuni pozzi a Cognento e Formigine, utilizzati da Hera e Aimag per la rete acquedottistica, dove sono stati rilevati livelli oltre i limiti di legge dei nitrati. Critica la situazione anche per un pozzo a S.Cesario. Per tutti gli altri pozzi presenti a Modena, Campogalliano, Castelfranco Emilia, Castelvetro, Maranello, Sassuolo, Spilamberto e Vignola i livelli dei nitrati risultano inferiori ai limiti di legge. 

«L’acqua del rubinetto – assicura Alberto Caldana, assessore all’Ambiente della Provincia di Modena – resta di ottima qualità, ma occorre affrontare il problema nitrati con un’azione che sarà coordinata da un apposito Tavolo tra tutti i soggetti interessati». 

Nel mirino ci sono i cosiddetti “fattori di pressione puntuali” che contribuiscono ad aumentare l’inquinamento spiccano gli scarichi autorizzati in acque superficiali: 83 depuratori attivi nel modenese, 184 scarichi industriali (soprattutto acque dei settori alimentare, cartiero e estrattivo che però devono rispondere a precisi standard di qualità) e 447 scolmatori di piena che in caso di forti piogge impediscono ai sistemi fognari di andare in crisi scaricando nei fiumi e nei canali le acque reflue.

Pubblicato: 07 Agosto 2007Ultima modifica: 03 Luglio 2020