Piano rifiuti \3 – Cosa cambia negli impianti. Termovalorizzatore a regime, discariche residual

Cosa prevede il piano a proposito degli impianti necessari a gestire le oltre  450 mila tonnellate di rifiuti urbani prodotti ogni anno nel modenese, alle quali sono da aggiungere i rifiuti industriali, altri circa due milioni all’anno?

«Il Piano – sottolinea Stefano Vaccari, assessore all’Ambiente della Provincia di Modena – imposta un sistema che risponde alla gerarchia della gestione dei rifiuti definita dalla Comunità europea: riciclaggio, altre forme di recupero, come quello energetico, e solo alla fine lo smaltimento». 

La raccolta differenziata dal 2012 salirà almeno al 65 per cento, ottimizzando i sistemi di raccolta adottati in ciascun comune, migliorando la qualità delle raccolte delle singole frazioni ed estendendo i nuovi metodi porta a porta.

Il termovalorizzatore di Modena entrerà a regime con la terza linea nel 2013 quando raggiungerà la potenzialità massima, già autorizzata dal 2006, di 240 mila tonnellate bruciate all’anno.

Per lo smaltimento dei rifiuti non altrimenti non recuperabili e che non finiranno nel termovalorizzatore, non saranno realizzate nuove discariche ma saranno eventualmente ampliate alcune di quelle esistenti, sulla base di una valutazione dei fabbisogni e degli  impatti ambientali. Le discariche esistenti per lo smaltimento dei rifiuti urbani non differenziati sono, per la zona nord, quelle di Carpi (Fossoli), Medolla, Mirandola e Finale Emilia (attualmente in fase di ampliamento come previsto nel Piano del 2005) e quella di Zocca a servizio della montagna. Non è ancora esaurita la discarica di Pievepelago per la quale sono in corso lavori di adeguamento strutturale.

La capacità residua delle discariche esistenti risulta, a fine 2009, pari circa a 913 mila tonnellate ed in base alle prime valutazioni del Piano si stima una necessità di smaltire in discarica, complessivamente fino al 2019, quasi un milione e mezzo di rifiuti (tra urbani, speciali non pericolosi e inerti).

Come saranno gestiti gli altri rifiuti? I sovvalli, cioè gli scarti da selezione e da raccolta differenziata finiranno preferibilmente nel termovalorizzatore come i rifiuti ospedalieri (circa cinque mila tonnellate all’anno), mentre i fanghi da depurazione (circa 10 mila tonnellate all’anno) potranno essere destinati in parte al compostaggio e il resto in discarica; gli inerti non recuperabili saranno smaltiti in discarica come le scorie del termovalorizzatore non altrimenti valorizzabili.

Pubblicato: 14 Aprile 2011Ultima modifica: 08 Aprile 2020