Sono quasi diecimila le doppiette impegnate nell’attuale stagione venatoria che si conclude, per quanto riguarda la caccia alla selvaggina stanziale e di selezione al cinghiale, il 31 gennaio. Un numero che rimane costante negli ultimi anni, mentre si alza costantemente l’età media che ora è di circa 58 anni, mentre solo il due per cento degli appassionati ha meno di 30 anni.
È questo l’identikit del cacciatore modenese fornito nel Piano faunistico venatorio della Provincia di Modena.
Sono soprattutto due i tipi di caccia praticati maggiormente: la caccia alla piccola fauna stanziale con il cane da ferma e la caccia agli ungulati che, sebbene scoperta solo di recente, sta raccogliendo un numero crescente di appassionati. La caccia collettiva e l’attività di selezione del cinghiale per ridurre i danni agricoli ha permesso nel 2006 di abbattere oltre mille capi con il coinvolgimento di circa 1500 cacciatori.
Nel Piano sono illustrati gli istituti faunistici presenti sul territorio: i tre Atc, gli istituti privati (come le aziende venatorie), le zone di protezione della fauna selvatica, i Parchi e le riserve naturali.