piano faunistico 2 – la tutela dell’agricoltura200 mila euro di danni nel 2006, emergenza cinghiali

Per salvaguardare l’agricoltura, il Piano individua obiettivi e strategie da mettere in campo nei prossimi cinque anni, tra cui spiccano i piani di limitazione numerica di alcune specie e l’apertura di un apposito sportello per il coordinamento degli interventi sui danni.

I danni all’agricoltura, infatti, provocati dalla fauna selvatica nel 2006 ammontano a circa 200 mila euro, con un trend in calo negli ultimi anni (nel 2000 erano quasi 350 mila), ma in leggero aumento rispetto al 2005.

Nel periodo dal 2000 al 2006, inoltre, la Provincia ha erogato complessivamente 415 mila euro per la prevenzione dei danni causati dalla fauna selvatica alle colture agricole. I fondi sono stati distribuiti sotto forma di sostegni economici o contributi per l’acquisto di materiali per prevenire i danni  (protezioni elettriche o recinzioni).

Nella fotografia, fornita nel  Piano faunistico, sui danni agricoli emerge che in questi ultimi anni il cinghiale è responsabile del 22 per cento dei danni, seguito da corvidi e storni.

Nell’area nord le specie che fanno registrare più richieste di danni  sono gli storni, per i frutteti, le nutrie che, oltre a scavare pericolosamente negli argini dei fiumi, danneggiano melonaie, frumento, mais e barbabietole; in collina i danni sono dovuti in parte dai caprioli che devastano i campi di erba medica e i prati soprattutto a Savignano, Castelvetro e Fiorano, poi vengono i daini e i corvidi, ma anche fagiani e piccioni; in montagna il nemico principale degli agricoltori (con oltre il 90 per centro dei danni) è il cinghiale (soprattutto nella zona tra Zocca e Montese), seguito dagli altri ungulati come i caprioli e i daini.

Pubblicato: 17 Gennaio 2008