Piano cave, il dibattito in Consiglio provinciale “quantitativi troppo alti”, ‘no, il Piano è equilibrato’

Il nuovo Piano delle attività estrattive della Provincia di Modena è stato adottato mercoledì 25 giugno con il voto favorevole del Pd, quello contrario dei gruppi di opposizione e l’astensione di Prc e Verdi.

Aldo Imperiale, capogruppo di Prc, ha motivato l’astensione rilevando che il Piano, pur contenendo molti elementi negativi, il principale dei quali è che «ci sarebbero stati ampi margini per scendere al di sotto dei quantitativi previsti», presenta alcuni aspetti positivi come «la protezione delle falde acquifere e la chiusura dei frantoi». Per Walter Telleri (Verdi) invece «la questione più grave e negativa è che dare al Piano provinciale anche il valore di Piano comunale ci porta a un documento non modificabile relegandoci in un ruolo meramente notarile». Entrambi i consiglieri si sono detti «perplessi» in merito alle cave di monte. Giandomenico Tomei (Pd) ha replicato che «le cave di monte permettono ai comuni montani di reperire materiali sul territorio senza trasferirlo dalla pianura. Servirebbe più coerenza con le indicazioni date in altre circostanze».

Cesare Falzoni (An-Pdl) ha affermato che «decidendo dove permettere le escavazioni, la Provincia ha il fortissimo potere discrezionale di rendere qualcuno molto ricco». Enrichetta Annovi (Forza Italia–Pdl), sottolineando che «la Provincia si è ben guardata dal dire no alle richieste dei Comuni», ha chiesto di «migliorare i controlli sulle cave». Dello stesso parere anche Tomaso Tagliani (Popolari liberali-Pdl) che ha chiesto di «sorvegliare che gli scavatori asportino davvero solo quanto dichiarano». Ivano Mantovani (Pd) ha ritenuto «molto apprezzabile l’approccio non burocratico né accademico ma realistico del piano». Secondo Giorgio Barbieri (Lega nord) è «ridicolo chiedere maggiori controlli quando si sa che non ci sono le forze per effettuarli. La materia è politica: non serve dare multe, l’unica soluzione è strappare la licenza di chi commette illegalità». Per Dante Mazzi (Forza Italia-Pdl) il piano «cozza con altri obiettivi dichiarati dalla Provincia come lo sviluppo sostenibile e la tutela del territorio». Al contrario, secondo Demos Malavasi (Pd) il documento rappresenta «un punto di equilibrio tra la sostenibilità ambientale, i problemi che l’attività estrattiva comporta e il governo dell’attività economica legata al settore. I quantitativi si possono ridurre se c’è il consenso ed è importante a questo proposito – ha concluso il consigliere – la prevista verifica annuale del Consiglio».

Pubblicato: 26 Giugno 2008Ultima modifica: 27 Maggio 2020