Ha aderito anche l’assessore provinciale Stefano Vaccari alla petizione di Amnesty International che protesta per le restrizioni imposte alle attività di due gruppi impegnati nella difesa dei diritti umani nel Sahara Occidentale e chiede al ministro della Giustizia del Marocco la liberazione immediata di un detenuto, Brahim Sabbar, considerato «probabile prigioniero d’opinione». La petizione chiede che sia rifatto il processo a Sabbar, arrestato «a causa delle sue attività pacifiche in quanto difensore dei diritti umani e del diritto del popolo Saharawi all’autodeterminazione», e che ciò avvenga «in accordo con le norme internazionali di equità».
Sabbar è un esponente dell’Asvdh, un associazione di vittime delle violazioni gravi dei diritti umani che, insieme a un’altra organizzazione (Codesa, Collettivo dei difensori Sahraouis dei diritti umani), non riesce a svolgere la propria legittima attività di documentazione delle violazioni dei diritti umani a causa delle limitazioni imposte dalle autorità marocchine.
Da oltre dieci anni la Provincia di Modena è legata da un patto di amicizia con la Provincia Saharawi di El Ayoun e all’inizio del 2006 l’assessore Vaccari ha guidato una delegazione di amministratori modenesi nel territorio del Tindouf, nel deserto sahariano, per partecipare alle celebrazioni del 30° anniversario della proclamazione della Repubblica araba Saharawi democratica (Rasd). Tradizionalmente sono decine i ragazzi provenienti dai campi profughi nel deserto che trascorrono periodi di vacanza a Modena, con controlli sanitari e attività culturali, ospitati dalle famiglie dell’associazione Kabara Lagdaf in collaborazione con gli enti locali.